Privacy: consiglieri Ue a Google, sospenda revisione norme

BRUXELLES – La Ue vuole vederci chiaro sulla revisione delle norme sulla privacy annunciata da Google a partire dal prossimo 1/o marzo. Il gruppo di lavoro ‘Articolo 29′, consulente della Commissione europea, ha inviato una lettera a Larry Page, fondatore e Ceo della societa’ di Mountain View, per informare che la Cnil, authority francese per la protezione dati, e’ stata incaricata di valutare la riforma e per chiedere a Google ”una pausa” per l’avvio del nuovo sistema dando tempo per farne una valutazione completa.

La vicepresidente della Commissione europea e responsabile per la Giustizia, Viviane Reding, la settimana scorsa ha lanciato la proposta di rivoluzionare gli standard europei per la privacy in Rete, includendo il ‘diritto all’oblio’. Proprio in contemporanea con il lancio dell’iniziativa europea, Google ha fatto apparire su tutti i suoi servizi l’annuncio di una revisione della ‘policy’ per la conservazione dei dati personali.

”E’ bene vedere che il gruppo di lavoro Articolo 29 ha preso in mano questo argomento – ha commentato oggi la Reding – Abbiamo bisogno di avere una chiara e forte applicazione delle norme sulla protezione dei dati ovunque in Europa, cosi’ come ser4ve una certezza legale per cittadini e aziende. Percio’ la Commissione europea chiede alle autorita’ europee per la protezione dei dati di di assicurarsi che la nuova ‘policy’ di Google sulla privacy rispetti pienamente la legge europea”.

Il gruppo di lavoro ‘Articolo 29′ prende il nome dalla norma della direttiva 46 del 1995 (quella che attualmente definisce le regole per la privacy in internet) che appunto istituisce un ”gruppo per la tutela delle persone con riguardo al trattamento dei dati personali”.

Google: no sospensione, ritardi generano confusione – Google respinge la richiesta di sospensione di avvio delle sue nuove norme sulla privacy perche’, secondo quanto scritto in una nota, ”ritardare l’introduzione delle nuove norme causerebbe una notevole confusione”.

Una portavoce di Google ha anche osservato che il gruppo di lavoro ‘Articolo 29′ ”non ha l’autorita”’ per chiedere tale rinvio.”Abbiamo informato la maggior parte dei membri del gruppo di lavoro nelle settimane precedenti al nostro annuncio – e’ scritto nella nota – Nessuno di loro ha espresso preoccupazioni sostanziali in quella sede, ma naturalmente siamo felici di parlare con qualunque Autorita’ Garante della Privacy che abbia domande da rivolgerci”.’

‘Per annunciare le nostre nuove norme sulla privacy – conclude il testo di Google – abbiamo fatto la piu’ ampia comunicazione agli utenti della nostra storia. Ritardare l’introduzione delle nuove norme causerebbe una notevole confusione”.