Ue, rischio di frodi con il pomodoro marocchino venduto come italiano

 

pomodori“La Commissione europea ha il compito di riferire in tempi rapidi una valutazione di impatto” del crescente import di pomodoro dal Marocco. Questa la richiesta dell’eurodeputato Salvatore Cicu (Fi/Ppe), che teme frodi ai danni del prodotto sardo e italiano in generale, avanzata in un’interrogazione all’esecutivo Ue. Questa valutazione di Bruxelles, spiega Cicu una nota, dovrebbe tenere conto “delle difficoltà dei produttori sardi, alla luce di una politica commerciale di chiusura rispetto a determinati mercati, oggetto di procedure sanzionatorie perseguite dall’Ue”. Inoltre, secondo l’eurodeputato del Ppe “è importante capire come si voglia incidere sul piano commerciale prevedendo delle clausole di salvaguardia necessarie per i nostri prodotti” nell’ambito dell’accordo commerciale Ue-Marocco.

“L’Italia – ricorda l’eurodeputato del Ppe – produce oltre un milione di tonnellate di pomodoro da mensa. In Sardegna abbiamo livelli di produzione altissimi, oltre i 7mila quintali, che coinvolgono aziende principalmente a conduzione familiare, in territori come Serramanna, Valledoria e Zeddiani”. Secondo Cicu “per via delle importazioni aumentato il rischio di frodi con il pomodoro marocchino venduto come italiano e le quotazioni per il produttore agricolo sono crollate del 43,7 % nella prima settimana di gennaio, raggiungendo così livelli insostenibili”. ansa europa