Era il 2 marzo 2006 quando due persone fecero irruzione nella casa a Casalbaroncolo: immobilizzarono Paola Pellinghelli e Paolo Onofri, rapirono il figlio più piccolo, Tommaso di 18 mesi, sotto gli occhi del fratello di 8 anni. Il bimbo sarà ucciso poco dopo mentre per un mese tutta Italia rimase attaccata alla tv nella speranza che fosse ritrovato ancora vivo.
A pochi giorni dal tredicesimo anniversario della morte del piccolo, Mario Alessi, il muratore siciliano condannato al carcere a vita per avere rapito e ucciso il piccolo Tommy, ad aprile potrebbe chiedere i permessi-premio per lavorare all‛esterno del penitenziario. Un‛opzione prevista dalla legge che però è una coltellata al cuore per la famiglia del piccolo Tommy.
“ Quell‛uomo si è macchiato dell‛omicidio di un bambino e prima ancora aveva rapinato e stuprato una ragazza – continua Pellinghelli, contattata da ilfattoquotidiano.it – Anche se si è comportato bene in carcere, non credo sia giusto permettere a una persona così di lavorare a spese di tutti gli italiani, quando ci sono persone oneste che sono disoccupate. Spero che i giudici faranno le opportune valutazioni” .
Paola Pellinghelli, rimasta solo in seguito alla morte del marito avvenuta nel 2014, condanna l’ipotesi che uno dei due assassini possa uscire con permessi-premio di lavoro anche se condannato all’ergastolo. “L‛assassino di mio figlio è stato condannato all‛ergastolo, ma l‛ergastolo vero lo sconteremo noi, perché mio figlio non mi verrà mai restituito” . Alessi non ha mai provato un pentimento, e chi sta scontando l‛ergastolo non è lui, ma lei, che oltretutto rischia di vedere uscire dal carcere l‛assassino di suo figlio di 18 mesi
Inconcepibile:un assassino che uccide a badilate un bimbo di 18 mesi potrebbe avere l’incredibile agevolazione del lavoro esterno!
Uno così doveva solo essere impiccato subito dopo aver confessato l’orrendo crimine.