Sgominata banda dell’Audi bianca, 4 albanesi arrestati: “Sfrontati e violenti”

 

TORINO – I carabinieri di Torino hanno sgominato una banda di albanesi specializzata in furti e rapine. Agivano di notte, con i proprietari in casa. Incuranti e sfrontati. E, se necessario, anche violenti.

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Quattro le persone arrestate, che utilizzavano un’Audi TT bianca rubata, con l’accusa di associazione per delinquere, furto, rapina, ricettazione e detenzione di armi e munizioni clandestine. Le indagini hanno consentito di acquisire gravi e concordanti elementi di responsabilità in 21 colpi (18 furti e 3 rapine) commessi in Piemonte.

Nell’ambito della stessa operazione, iniziate sei mesi fa, erano già stati arrestati 9 albanesi, facenti parte di tre gruppi distinti e separati, i quali hanno effettuato oltre 90 colpi tra rapine e furti. Le bande hanno agito nelle province di Alessandria, Cuneo e Torino. Indagini estese in tutta Italia. Sono state recuperate, in totale, venti autovetture rubate e utilizzate nel corso dei vari colpi.

I carabinieri hanno arrestato T.S., 31 anni, E.N., 29 anni, B.M., 30 anni, e K.K., 20 anni, tutti abitanti a Torino. In particolare le rapine sono state compiute tra Bruino, Montà d’Alba e Bricherasio. L’attività d’indagine si è concentrata nei mesi di ottobre-novembre 2015, concludendosi con l’arresto del quartetto, in flagranza, a Volvera, il 20 novembre scorso, subito dopo un furto in un’abitazione.

Il gruppo criminale utilizzava come base logistica un appartamento in affitto nel quartiere S. Salvario, difficilmente individuabile in quanto il contratto non era stato registrato. Il gruppo lavorava tra le 16 e le 5 del mattino e gli obiettivi erano sempre abitazioni e ville isolate, lontane dalle principali arterie stradali. Al momento dell’uscita dalla “tana” il quartetto era già in “tenuta da lavoro”: tuta da ginnastica con cappuccio (per arrampicarsi agilmente anche ai piani più alti delle abitazioni).

Utilizzavano due macchine non rubate (“pulite”), una Smart e un’Alfa 147, per raggiungere un parcheggio in zona Mirafiori dove era stata opportunamente parcheggiata un’Audi TTS da 310 cavalli, bianca con targa tedesca, rubata durante un furto in abitazione a Giaveno. Con questo bolide hanno messo a segno quasi tutti i colpi e si sono spostati in tutta la provincia di Torino ad altissime velocità, a volte ad oltre 260 km/h, e senza mai fermarsi ai caselli autostradali perché sfruttavano la scia dei clienti telepass nelle corsie riservate.
Non sono mancati anche gli inseguimenti con la Polizia Stradale.

I carabinieri riepilogono le quattro tecniche ricorrenti usate dalla banda per forzare gli ingressi delle abitazioni:

– tecnica del “succhiello”: utilizzavano una punta di un trapano saldata a una leva e praticavano un foro sul serramento in legno senza fare così particolare rumore per poi riuscire ad intervenire con delle pinze direttamente sull’asta di apertura della porta;

– apertura dall’esterno delle serrature a doppia mandata (porte blindate): svitavano la placchetta esterna della feritoia della serratura e con pinze “a becco” sbloccavano la serratura facendo girare la chiave inserita dall’interno;

– apertura della finestra vasistas già aperte: utilizzavano arnesi artigianali costituiti da ferri del diametro massimo di 5 mm, modellabili quindi in base alle esigenze per inserirli all’interno e sbloccare così la maniglia;

– scollamento del vetro del serramento esterno: per eludere i sensori degli allarmi perimetrali installati all’interno dell’abitazione e collegati ai serramenti, staccavano i vetri facendo leva dall’esterno con dei cacciaviti.

Una volta entrati facevano razzia di tutto quello che trovavano: oggetti in oro, telefonini, computer, macchine fotografiche e armi. In un casolare abbandonato i carabinieri hanno trovato l’armeria della banda: cinque fucili, una pistola automatica, numerose munizioni e decine di coltelli. E’ stato possibile attribuire al gruppo anche un importante furto di armi avvenuto a Moncalieri il 17 novembre scorso, quando nell’occasione era stato sradicato e rubato da un’abitazione un armadio blindato contenente 17 armi, tra fucili e pistole. L’armadio è stato ritrovato vuoto dai carabinieri in una zona boschiva di Nichelino. Gli oggetti in oro sono stati riciclati attraverso alcuni Compro oro compiacenti, mentre gli oggetti hi-tech sono stati esportati all’estero.
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