Si erano separati da tanto tempo, ma il rapporto non si era mai rotto. Un rapporto fatto di violenze, insulti, minacce.
Quello tra un 37enne tunisino e la ex moglie italiana, di Varese, riportato da Ivan Francese sul giornale. Conosciutisi oltre sette anni fa e sposati, poi diventati genitori di un bimbo. Una storia finita male per via del carattere irascibile e violento dell’uomo, incline ad abusare della moglie, nonostante donna fosse oltretutto affetta da una grave disabilità.
Dopo la separazione, avvenuta nel 2011 e seguìta a un grave pestaggio che spedì la donna in ospedale per venti giorni, le violenze non si sono mai attenuate. Un calvario di anni che ha avuto una recrudescenza finale a partire dal settembre dello scorso anno, quando l’uomo ha scoperto che la donna, di fede cattolica, aveva fatto battezzare il piccolo.
Un gesto che è bastato a scatenare la furia del 37enne ANCORA IN GIRO E LIBERO DI DELINQUERE, malgrado le violenze inflitte alla moglie, ndr, che ha iniziato a inondare la donna di sms minatori: “Ho visto sul Tg5 un uomo che ha dato fuoco alla moglie… Non vedo l’ora di darti fuoco”. E ancora: “Questa notte l’ho passata a fantasticare su come darti fuoco”, poi “Ti auguro di morire cagna disabile.”
Messaggi inaccettabili, che per di più violavano le limitazioni alle visite al bambino già imposte dal tribunale dei minori. Così, riferisce il Mattino di Padova, i carabinieri della stazione di Prato della Valle, hanno notificato al maghrebino un’ordinanza di custodia cautelare: per lui si aprono le porte del carcere con le accuse di lesioni volontarie e stalking pluriaggravato.