La decisione dell’Austria di imporre un tetto giornaliero di richieste di asilo (80) è “incompatibile” con il diritto internazionale. E’ quanto sostiene il commissario europeo alle Migrazioni, Dmitri Avramopoulos, in una lettera di cui è in possesso l’agenzia Dpa.
Già in mattinata, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, incontrando brevemente la stampa al palazzo Berlaymont, sede dell’esecutivo Ue a Bruxelles, aveva sottolineato: la decisione di consentire a un massimo di 3.200 persone di attraversare il territorio nazionale “non mi piace” e la Commissione Europea ne “sta verificando” la legalità.
Ma intanto si allunga la lista dei Paesi balcanici che vogliono seguire l’esempio dell’Austria per intensificare la sicurezza delle frontiere e arginare il flusso migratorio. Da Belgrado il ministro del Lavoro e affari sociali incaricato per l’emergenza profughi, Aleksandar Vulin, ha detto che “la Serbia farà come fa l’Austria”.
“Non vogliamo riversare su altri i nostri problemi, ma non possiamo consentire che i problemi di altri si risolvano sul territorio serbo”, ha detto Vulin ai giornalisti. “Se l’Austria o un qualsiasi altro Paese introduce nuove regole per aumentare o diminuire il flusso di migranti, la Serbia deve attuare la stessa regola”, ha aggiunto il ministro, spiegando che la decisione è in linea con un accordo tra i Paesi presenti sulla rotta migratoria. ADNKRONS