Morrone, Lega: “Il fondamentalismo laicista stia fuori dalla scuola”

NO A BENEDIZIONI PASQUALI NELLE SCUOLE, MORRONE (LEGA NORD): “IL FONDAMENTALISMO LAICISTA STIA FUORI DALLA SCUOLA”

morrone thumbtrue1339599343112_650_330“Non possiamo che opporci a quel laicismo esasperato, fondamentalista, che sta
rinnegando i valori etici e spirituali che hanno forgiato la nostra storia e la
nostra tradizione millenaria”.

Lo ha dichiarato, Jacopo Morrone, segretario nazionale della Lega Nord Romagna,
riferendosi alla sentenza del Tar che ha annullato la delibera di un consiglio
di istituto bolognese che aveva autorizzato le benedizioni pasquali, dando
ragione ad alcuni genitori e una manciata di insegnanti che si erano schierati
contro.

“Oggi leggiamo sulla stampa locale che anche in istituti scolastici di Coriano,
nel riminese, sono bandite le benedizioni pasquali su istanza di appartenenti
all’Unione atei e agnostici razionalisti. C’è poi il caso eclatante di
Casalecchio, in provincia di Bologna, dove il consiglio comunale, a maggioranza
Pd, ha bocciato (con 9 voti contro 7), la richiesta di apporre una croce nella
nuova entrata principale del locale cimitero, per non parlare delle continue
polemiche sui Presepi e sulle festività natalizie”.

“Tutte battaglie sferrate, guarda caso, contro le tradizioni cristiane più
universali, da parte del fondamentalismo laicista e da sballate teorie
relativiste e multiculturali, adottate dalla sinistra. Casualità? Non è
possibile crederlo. Penso al contrario che ci sia un filone ben preciso che
tenta di minare dall’interno la nostra civiltà e di conseguenza la nostra
società, non si sa in nome di quale obiettivo. Qui, infatti, non si tratta di
rivendicare la laicità dello Stato che è garantita e che noi della Lega Nord
difendiamo come valore positivo. In tutti questi casi emerge, al contrario,
l’intenzione subdola di negare l’origine della nostra civiltà con i principi
universali che l’hanno forgiata, in nome di un relativismo e di un laicismo che
non fanno che accrescere quella crisi spirituale e morale che viviamo
quotidianamente. E questo preoccupa ancora di più quando sono gli insegnanti a
portare la loro personale guerra laicista all’interno della scuola, dove non si
dovrebbero negare, ma spiegare e insegnare ‘laicamente’ e, quindi, senza
interpretazioni ideologizzanti, le nostre tradizioni storiche, i nostri costumi,
il nostro patrimonio condiviso e le sue radici”.