Più di 100 persone sono morte in Nigeria per la febbre di Lassa, dalla prima apparizione della malattia nel Paese: lo ha annunciato il Centro nazionale di controllo delle malattie, spiegando che i decessi per questo virus emorragico sono stati registrati nella capitale Abuja, a Lagos e in 14 altri Stati del Paese.
Secondo i dati forniti dal Centro, al 3 febbraio sono 175 i casi di febbre di Lassa recensiti in Nigeria, con un totale di 101 vittime.
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha descritto la febbre di Lassa come un’infezione virale appartenente alla stessa famiglia del virus di Marburg. Tra il suo nome da una località del Nord della Nigeria dov’è stata identificata per la prima volta nel 1969.
La febbre di Lassa fa parte del gruppo delle febbri emorragiche virali (Fev), patologie di origine virale a carattere sistemico, caratterizzate da esordio improvviso, acuto e spesso accompagnate da manifestazioni emorragiche. In generale, gli agenti responsabili delle Fev sono virus a Rna (arenavirus, bunyavirus, filovirus, flavivirus), la cui sopravvivenza è garantita da serbatoi naturali come animali o insetti. I virus sono confinati geograficamente nelle aree dove vivono le specie ospiti.
Come per tutte le febbri emorragiche, gli uomini non sono serbatoi naturali per il virus, ma possono essere infettati attraverso il contatto con animali infetti o artropodi vettori.
In alcuni casi, dopo la trasmissione accidentale, può avvenire la trasmissione da uomo a uomo, per contatto diretto con sangue, tessuti, secrezioni o escreti di persone infette, soprattutto in ambito familiare e nosocomiale. Nell’80% dei casi, la febbre di Lassa è una patologia lieve o addirittura asintomatica, ma può presentarsi come malattia sistemica grave nel restante 20%.
La febbre di Lassa è una malattia emorragica virale grave, trasmessa per contatto con le urine e gli escrementi di roditori, in particolare di ratti e toporagno. È stata scoperta nel 1969, nella città di Lassa, nel Borneo, uno degli stati del nord della Nigeria. La febbre di Lassa si trasmette sia per contatto diretto con le secrezioni corporali che con materia fecale di un persona infetta, o per le particelle dell’aria, secondo Ogugua Osi-Ogbu, direttore del servizio di prevenzione e delle cure della febbre di Lassa all’Ospedale nazionale di Abuja (HNA).