“Che cosa ci fa un uomo a torso nudo in una sala parto?”

Riceviamo e pubblichiamo

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Gentili Redazioni,
con preghiera di pubblicazione in risposta alla lettera di Gianmarco Landi.

Dott. Landi, vorrei poter ricambiare gli apprezzamenti circa la qualità del suo apporto nel dibattito sul Disegno di Legge Cirinnà. Vorrei, ci ho provato, non ci riesco. Perché non riesco a tollerare, lo ammetto, posizioni discriminanti, omofobe, intollerabili, appunto. Posizioni che non sono certo di destra, come lei vorrebbe cercare di far passare, ché la destra e i suoi elettori, ne stia certo, sono un’altra cosa

Impossibile, tanto per rispondere subito al fulcro della sua lettera, legare una questione tanto delicata sui diritti civili e sugli esseri umani, perché di questo si tratta, a coalizioni, pensieri, ideologie politiche e partitiche.

Impossibile, anche, rispondere in maniera elegante alle posizioni da lei assunte nel dibattito su Facebook.

E allora, se lei cita Camille Anna Paglia, mi permetta di dare sfoggio di umiltà citando, invece, proprio Gianmarco Landi, poeta capace di scrivere alcune perle cui, in questi giorni, ho volutamente evitato di rispondere.

“Il passo, tra qualche anno, a vedere figli fatti – scrive Landi – con una nuova figura professionale, le donne fattrici, che rinunciano alla maternità per soldi, e quindi a metterli grazie allo stepchild in braccio ad una mammina con l’uccello in mezzo alle gambe, è brevissimo e non capisco come Lei non se ne renda conto”.

E ancora, sempre a proposito di Stepchild Adoption, commentando la classica foto rubata dal web che ritrae due uomini in sala parto, il poeta Landi commenta:

Una persona normale si chiede subito che cazzo ci fa un uomo a torso nudo in una sala parto? Risposta incivile ma molto intelligente secondo me: il ricchione”.

Si potrebbe andare avanti a lungo, tanto varia e articolata è l’antologia del poeta Landi sull’argomento. Meglio sorvolare.Sorvolerò sui beceri tentativi di far passare l’istituto della Stepchild come anticamera dell’utero in affitto, argomento dibattuto eppure ampiamente superato che merita ben altre sedi e ben altri interlocutori. Non passo sopra, invece, sul già citato, in tutti i sensi, atteggiamento omofobo da lei, dott. Landi, sfoggiato sulla mia bacheca e, più in generale, su qualsiasi spazio virtuale di confronto.

E allora, la faccio breve.

1 – La rassicuro sul fatto che io, non da senatore della Repubblica né tanto meno da uomo politico bensì da essere umano, status che rivendico con grande orgoglio, so esattamente cosa farò e come voterò, cercando, laddove possibile, di dare il mio contributo ad eventuali modifiche e miglioramenti del Ddl.

2 – Eviterò, dopo questa breve eccezione, di risponderle in futuro. Perché il libero pensiero è legittimo, l’omofobia e l’intolleranza, almeno ai suoi livelli, assolutamente no.

3 – Alle letture della Paglia le consiglierei di alternare quelle meno recenti ma sempre attuali di Charles Darwin. Per capire chi, in questo scadente dibattito, abbia messo in crisi la teoria dell’evoluzione.

A presto, dott. Landi. Ma anche no.

Pietro Iurlaro (essere umano)