Un ex soldato olandese che era andato in Siria a combattere contro l’Isis è stato arrestato al suo ritorno in patria e ora rischia di finire in prigione con l’accusa di aver ucciso dei miliziani perché la legge olandese vieta ai suoi cittadini di usare la violenza anche all’estero.
Secondo quanto riporta il sito Dutch News, la procura ha spiegato che Jitse A. è stato arrestato nella cittadina olandese di Arnhem per il suo ruolo nell’uccisione di jihadisti islamici mentre si trovava in Siria a combattere con i curdi del YPG.
L’uomo, 47 anni, è stato arrestato mercoledì scorso ed è comparso in Tribunale venerdì. I magistrati lo hanno rilasciato ma gli è stato sequestrato il passaporto ed ha l’obbligo di firma ogni settimana.
“La legge olandese non consente ai cittadini di usare la violenza, a parte in circostanze estreme. Uccidere un combattente dell’Isis può quindi portare ad una incriminazione per omicidio”, ha detto il dipartimento del procuratore. ansa
Se invece fosse andato a combattere per l’Isis, al ritorno in patria avrebbero cercato con le buone di rentegrarlo nella società.
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