L’Isis cerca nuove reclute nei balcani, ad un passo dall’Italia. Secondo un inquietante report pubblicato oggi dalla Stampa, sono due i requisiti richiesti ai nuovi affiliati del Califfato: “Un’ottima conoscenza della lingua italiana” e “buone capacità informatiche”.
L’obiettivo, scrive il quotidiano torinese, è infiltrare ambienti islamici italiani, “e farlo attraverso insospettabili di nazionalità albanese”. Per raggiungere le sue mire lo Stato Islamico è disposto a sborsare tanti soldi: circa duemila euro al mese ad ogni miliziano, un salario nettamente al di sopra degli standard locali.
E che l’Albania stia diventando la nuova fucina del jihadismo europeo lo confermerebbero due inchieste parallele che partono “dalla rete di contatti che ha aiutato Giuliano Delnevo, il giovane italiano convertito ucciso ad Aleppo nel 2013, a raggiungere la Siria”.
Nelle indagini delle Fiamme Gialle, come riporta la Stampa, è finito anche un imprenditore italiano che fa avanti e indietro dall’Albania e che è sospettato di gestire un traffico di sostanze tossiche verso la Siria. Sostanze che potrebbero servire a costruire razzi artigianali.
Secondo la procura di Genova, inoltre, una rete di reclutatori che fa base ad Ancona, scalo strategico per gli scambi con i Balcani, aiutò lo studente genovese a raggiungere il fronte siriano e a entrare nella Brigata internazionale Muhajiriin.
TI PIACE IMOLAOGGI? è on line senza banner pubblicitari, sponsor o click bait VUOI SOSTENERCI? Il Tuo contributo è fondamentale, ecco come puoi farlo!
|