È la mattina di Natale a Rebbio, in provincia di Como, e nella chiesa parrocchiale di San Martino i fedeli si preparano alla fine della Messa.
A un tratto sul pulpito sale una donna velata, Nour Fayad. Prende la parola e inizia a leggere i versetti del Corano: quelli che annunciano la nascita di Cristo.
L’iniziativa è stata voluta dal parroco don Giusto della Valle, che da anni mette a disposizione degli islamici uno spazio per la preghiera ed altri appuntamenti culturali. Quest’anno in occasione della Messa di Natale ha invitato l’associazione culturale libanese (e musulmana sciita) Assirat. Che non solo ha potuto leggere il Corano in chiesa durante la Messa di Natale, ma ha anche fatto gli auguri alla comunità cristiana per bocca del presidente Abdul Aziz Hamze (sempre dal pulpito al termine della funzione).
Secondo il liturgista don Silvano Sirboni, interpellato da Famiglia Cristiana in proposito, non si tratta di un abuso liturgico “perché la lettura del Corano è collocata al termine del rito eucaristico cristiano”.
“Dal punto di vista di quel rispetto reciproco che non rinuncia alla propria identità, ma neppure al dialogo è stato certamente un fatto positivo – chiarisce don Silvoni – È sorprendente e significativo che questo dialogo interreligioso sia addirittura oggetto della Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia.”
Per il parrocco don Della Valle, invece, l’iniziativa è “una ventata di aria non inquinata dall’odio religioso che innalza muri che non risolvono i gravi problemi dell’immigrazione ma anzi acuiscono le divisioni.” il Giormale
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Ciò che impressiona è l’assenza di reciprocità.
Noi abbiamo perso il concetto di autorità che dipende da diversi fattori quali cultura, educazione e consapevolezza dei propri valori. Senza i quali una civiltà evoluta è destinata a soccombere di fronte alla violenza.
La maggior parte del clero cattolico rinneghera’ Cristo per ingraziarsi le future autorita’ islamiche.
Ottimo se potessimo leggere il Vangelo dopo la preghiera musulmana, non vi pare?
Ma credo sia più facile andare e venire da marte che ……..
In risposta a quei poveri di spirito che hanno vietato i presepi nelle scuole o le feste e canzoni di Natale, per non turbare chi non era cattolico
Ok …. può rappresentare un approccio di dialogo tra le religioni, specialmente in questi periodi infuocati ,MA MI CHIEDO E CHIEDO ALLORA PERCHE’ NOI CRISTIANI DURANTE LE FUNZIONI ISLAMICHE ESERCITATE PRESSO LE LORO MOSCHEE NON POSSIAMO ENTRARE??????
Ma nessuno s’è alzato e se ne è andato? Se il gregge è rimasto, presto i loro agnelli verranno sgozzati.
questa si chiama civiltà.