Venezia – L’ex base di Conetta è oramai stracolma di profughi (clandestini, ndr), provenienti da diversi paesi dell’Africa.
Non è una novità che all’interno vi siano state delle problematiche di convivenza tra ospiti di diverse nazionalità, ma una cosa è certa, e lo diciamo senza dubbio di smentita, per noi la base deve essere chiusa nel più breve tempo possibile.
E’ assurdo e pericoloso, poter pensare che in caso di bisogno (risse, ecc) solamente due operatori della volante proveniente da Chioggia e altri due della radiomobile dei carabinieri possano intervenire all’interno dell’ex base per sedare magari una rissa tra immigrati, come accaduto poco tempo fa, senza farsi male e senza rischiare la propria vita.
La scelta di raggruppare un così alto numero di profughi in una sola struttura, peraltro presente in una frazione che conta nemmeno 200 anime, la giudichiamo fallimentare e pericolosa, in primis, per gli operatori della cooperativa che opera all’interno, poi per le forze dell’ordine che sono chiamate ad intervenire in caso di bisogno e come ultimo anche per gli stessi ospiti che al loro interno vivono anche momenti di agitazione causati da profughi non molto rispettosi delle regole e della civile convivenza.
Sappiamo che la Prefettura ha emesso un bando il 24 dicembre u.s., che riguarda l’ospitalità dei profughi nell’anno 2016, ma al di là del bando, noi diciamo che l’ex base, per com’è stata gestita ed utilizzata (non ci riferiamo alla cooperativa), debba essere chiusa perché la consideriamo una vera e propria “polveriera”.
Si valuti immediatamente di ripristinare la vigilanza continuativa h24 dei colleghi del reparto mobile di padova e dei carabinieri, che per due mesi da luglio a settembre, si alternavano nella vigilanza. In quel periodo però c’erano 100 profughi ora ce ne sono più di 500.
Su questo intervenga il Questore nei confronti del Prefetto perché non si può far finta che non vi sia nemmeno un benché “minimo” pericolo per l’incolumità degli operatori delle forze dell’ordine chiamate ad intervenire in caso di bisogno, e come detto anche per il personale della cooperativa.
Basta ipocrisia, i problemi all’interno della base ci sono quindi si prendano le dovute precauzioni, a cominciare dal negare l’asilo politico ai profughi che si comportano male e non rispettano le regole.
Non vogliamo creare allarmismi ma non possiamo più tacere di fronte a questa situazione.
UGL Polizia di Stato
Vice Segretario Nazionale
Mauro Armelao
28/12/2015