“Sono così orgogliosa di mio marito e di vantare i suoi meriti, come sono felice”. Sono le parole fredde e agghiaccianti di Kahina, 18enne francese moglie del terrorista Samy Amimour, il kamikaze che la sera del 13 novembre si è fatto esplodere nel teatro Bataclan di Parigi.
In una serie di mail inviate a una conoscente e analizzate dagli investigatori, di cui ‘Le Parisien’ ne ha pubblicato i contenuti, la giovane che attualmente vive in Iraq si è detta “orgogliosa” per i terribili atti commessi dal marito. “Sei scioccata dagli attentati? Uno dei kamikaze del Bataclan, era mio marito Samy Amimour, si è fatto esplodere… e tu vuoi sempre continuare a pavoneggiarti sulla Panam?”, scrive provocatoria in una mail datata 16 novembre, tre giorni dopo le stragi di Parigi, prima di spiegare che è “molto orgogliosa di suo marito e di lodare i suoi meriti”.
La ragazza avrebbe incontrato Samy Amimour nel 2013, quando era ancora una studentessa, su un autobus della Ratp (Régie autonome des transports parisiens) guidato dal futuro kamikaze. Inizialmente sarebbe rimasta in contatto via Internet con l’autista, poi quando Amimour partì per la Siria nel mese di settembre dello stesso anno, lei lo raggiunse per sposarlo. Si stabilirono a Raqqa, in Siria, la “capitale” dei jihadisti, prima di andare a vivere a Mosul, in Iraq.
In una mail che porta la data del 18 novembre, Kahina sostiene che era a conoscenza degli attacchi fin “dall’inizio”: “Ho incoraggiato mio marito a partire per terrorizzare il popolo francese che ha tanto sangue sulle sue mani (…) niente sarà più come prima (…) invidio così tanto mio marito, avrei tanto voluto essere con lui per farmi esplodere anche io”. Totalmente indottrinata dall’ideologia folle e criminale dello Stato Islamico, la giovane elogia l’uso della violenza: “La vita, non è la pace, pace, pace, amore e baci. Tu ci uccidi, noi ti uccidiamo, tu ci combatti, noi ti combattiamo (…). Finché continuerete a offendere l’Islam e i musulmani sarete potenziali bersagli, non solo i poliziotti e gli ebrei, ma tutti quanti”.
Non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i musulmani sono jihadisti
Secondo la giovane gli attacchi di Parigi sono giustificati dall’intervento della coalizione internazionale contro i jihadisti dello Stato islamico . “Per il momento, mandano i loro aerei e mentre voi in Francia e altrove vivete bene, qui le persone muoiono. E’ ingiusto. Presto, se Allah lo vorrà, la Francia saprà cosa vuol dire avere la guerra in casa”, scrive Kahina che infine, come vuole la propaganda Daesh, loda l’agio e il piacere della vita nella terra del Califfato: “Ho un appartamento completamente arredato con cucina, due bagni, servizi igienici, e tre camere da letto, e non pago affitto, o elettricità e acqua. Che bella vita”.
Samy Amimour è stato sepolto in segreto la vigilia di Natale, nella zona musulmana del cimitero di La Courneuve, un sobborgo di Parigi. Pochissime persone hanno partecipato ai funerali e sono stati presi provvedimenti per rendere la sua sepoltura non identificabile. E’ il primo funerale per i terroristi che massacrarono 130 persone durante la notte del 13 novembre. ADNKRONOS
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