Inizia a Milano il processo contro il clan familiare di Fatima, la prima foreign fighter italiana. Undici imputati per terrorismo internazionale. 5 di loro sono latitanti, tra questi la donna partita per combattere con l’Isis.
“Noi qui stiamo ammazzando i miscredenti per poter allargare lo Stato islamico… La terra dello Sham è ormai quasi tutta conquistata e il progetto del Califfato si concluderà con la conquista della Turchia, poi della Giordania infine di Roma, dove si svolgerà una grande battaglia… manca pochissimo”.
Sono le parole che Maria Giulia Sergio, giovane italiana di 28 anni da diversi anni convertita all’Islam dopo un primo matrimonio con un musulmano marocchino, pronuncia al telefono mentre parla con sua madre Assunta.
La giovane, che dopo la conversione all’Islam si fa chiamare Fatima, è considerata dagli inquirenti la prima foreign fighter italiana. “È il profeta che ha detto che a Roma ci sarà una grande battaglia – insiste – . Moriranno tantissimi mujaheddin. Tutto sta accadendo come ha detto il profeta, pace e benedizione su di lui”.
La ragazza, che da settembre 2014 si è arruolata insieme con il nuovo marito albanese tra le fila dell’Isis, cerca di convincere la mamma e tutta la famiglia Sergio a partire alla volta dello Stato Islamico, tra la Siria e l’Iraq. Un’opera portata avanti da mesi e con estrema determinazione, secondo quanto hanno scoperto gli inquirenti.