11 dic 2015 – Il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace, ha affermato durante un’intervista alla Bbc che «il controllo delle nascite potrebbe essere una soluzione per frenare i cambiamenti climatici che minacciano il pianeta, e la Chiesa non è mai stata contraria ad una pianificazione naturale delle nascite». Il cardinale Turkson è il principale consigliere di Papa Francesco in materia di ambiente ed è stato inviato alla Conferenza sul clima di Parigi (Cop21). Nel suo intervento il cardinale ha rimarcato la necessità di «un accordo forte che possa proteggere le nazioni più vulnerabili».
La Chiesa Cattolica, ricorda la Bbc, ha recentemente adottato un ruolo più attivo sulle questioni ambientali anche grazie all’enciclica del Papa «Laudato si». Durante la lunga intervista il Cardinale Turkson ha ricordato anche il discorso del «Santo Padre nel suo viaggio di ritorno dalle Filippine che ha invitato la gente a una forma di controllo delle nascite». Il porporato ovviamente ha fatto riferimento ai metodi di contraccezione naturale che la Chiesa ha sempre consentito.
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I cambiamenti del clima riguardano l’umanità intera. Di qui l’invito del cardinale agli Stati presenti alla Cop21 a raggiungere un accordo che non guardi solo »gli interessi ristretti – come ha spiegato Turkson – di ogni singola nazione, perché «è giunto il momento di agire», puntando ad una «conversione ecologica». «La Cop21 deve essere ambiziosa« ha auspicato.
Per il cardinaleTurkson è giunta l’ora di fare le scelte giuste: «Gli investimenti mondiali per l’energia pulita dovrebbero essere di circa 2 trilioni di dollari all’anno, tra ora ed il 2030 – ha detto – «Si tratta di una cifra enorme che rappresenta meno del 2 per cento del Pil mondiale ed è pari, all’incirca, alla spesa militare annua in tutto il mondo». Il porporato ha dunque richiamato «ad uno spirito di dialogo genuino e costruttivo, essenziale per costruire la fiducia all’interno dei negoziati», per «riscoprire la nostra dignità umana e ripartire come fratelli e sorelle», capendo «come prevenire il conflitto e costruire la pace».
Natalia Poggi IL TEMPO