Il termine per l’incarico dell’attuale capoufficio stampa scade a fine dicembre e “In tutto questo tempo si poteva procedere con la pubblicazione di un nuovo concorso pubblico e trasparente – dice Giachetti – ma oggi è il 2 dicembre ed è evidente che non c’è la volontà di farlo. Anzi, probabilmente per quell’incarico Boldrini vuole scegliersi da sola un segretario di Montecitorio“. Quale sarebbe la novità? Quando mai i comunisti sono stati democratici e trasparenti?
Il vicepresidente Pd della Camera Roberto Giachetti si e’ dimesso da presidente del comitato per la comunicazione e l’informazione esterna. L’esponente Pd lascia l’incarico in polemica con la presidente Laura Boldrini.
Giachetti rivendica che la procedura inaugurata due anni fa “nonostante le polemiche, ha portato a una maggiore trasparenza e all’istituzione di un Ufficio comunicazione” distinto da quello che si occupa dei rapporti con la stampa per il presidente della Camera. “Avrei voluto la stessa procedura anche per gli altri componenti dell’ufficio stampa. L’Ufficio di presidenza all’unanimita’ – ricorda – decise di confermarne i componenti fino a termine legislatura e io mi limitai ad astenermi. Ora, sono tre mesi – chiarisce Giachetti – che ho cominciato a cercare la presidente Boldrini per chiedere cosa fare, visti i tempi per la stesura di un nuovo bando e sono stato tenuto ‘appeso’…“.
Non solo. “Io la Boldrini ho anche chiesto di vederla – spiega ancora – poi ho cominciato a leggere prima Bechis e poi il Fatto che scrivevano le stesse cose, poi arrivano i 5 Stelle che vorrebbero le mie dimissioni e allora siccome il Comitato che presiedevo ha solo funzioni consultive e, come ricordavo, quello che si e’ battuto per la trasparenza sono stato io…”, ecco le dimissioni per marcare la posizione. Per una questione precisamente identificata, dunque. Tanto che quando gli si chiede se si possa pensare anche al tassello di una progressiva operazione di ‘smarcatura’ in vista di una candidatura al Campidoglio, Giachetti risponde con altrettanta schiettezza: “Facciamo che la domanda non me l’ha fatta…”.
La replica della Presidente della Camera arriva tramite una nota d’agenzia: “Stupisce la polemica innescata dal vicepresidente Giachetti, che trovo priva di alcun fondamento.
Motiva, infatti, la sua scelta di dimettersi sulla base di qualche articolo che attesterebbe una mia presunta volonta’ di attrarre l’Ufficio Stampa nell’orbita della Presidenza”.
“Un politico di cosi’ lungo corso – riprende allora la presidente della Camera – dovrebbe saper distinguere tra le informazioni fondate e le illazioni. Ma soprattutto vorrei ricordare al vicepresidente Giachetti, che su questo punto mostra – incalza – uno spiacevolissimo difetto di memoria, che sono stata io a voler introdurre, nella scelta del responsabile dell’Ufficio Stampa, criteri di trasparenza e dunque una procedura di selezione pubblica mai attivata prima a Montecitorio”. “Di questi temi abbiamo parlato con il vicepresidente Giachetti in un incontro a fine ottobre, spero – osserva ancora Boldrini – che non lo abbia dimenticato, visto che lamenta di cercarmi invano da tre mesi, nel quale abbiamo ragionato sui modi in cui continuare questo percorso di trasparenza. Nulla – chiarisce – lo legittima a pensare che io abbia cambiato idea e voglia smentire quanto, su mio impulso, abbiamo fatto fin qui”. AGI
Non so chi sia l’on. Giachetti ma, per la idea che – in questi ultimissimi anni – ho avuto modo di farmi circa la presidenza della camera, credo che – purtroppo – dica la verità.