Violentò una ragazza sola in casa: arrestato fattorino egiziano

 

Gli era bastato capire che lei era da sola in casa. Un rapido sguardo tra le stanze e l’inizio della follia. Ad aprirgli la porta era stata proprio la sua vittima, convinta che lui non fosse altro che un giovane ragazzo che si guadagnava da vivere consegnando pizze a domicilio. E invece era altro, molto altro.

E’, ne sono convinti gli inquirenti, l’autore di una violenza sessuale ai danni di una donna milanese. Ma potrebbe essere, e su questo si continua a indagare, l’autore di altri stupri avvenuti nella stessa zona di Milano e con la stessa “tecnica”.

I vigili del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale hanno arrestato M.S.F., diciannovenne egiziano, accusato di aver violentato e rapinato una donna il ventidue aprile scorso in una casa in zona Città studi. La donna, una signora sulla quarantina, era rimasta un’intera notte paralizzata dallo choc prima di riuscire a chiedere aiuto ad un’amica e di trovare il coraggio di confessare l’orrore ai medici della clinica Mangiagalli.

Così, il giorno dopo la violenza, aveva raccontato di quel fattorino di una pizzeria egiziana vicino casa sua che dopo averle chiesto se fosse sola l’aveva violentata e rapinata, portandosi via con sé anche quaranta euro. Gli agenti erano arrivati quasi subito ad M.S.F., che vistosi braccato era partito con un’aereo da Malpensa in direzione Egitto.

I vigili, però, hanno continuato a indagare, hanno intercettato conversazioni telefoniche in cui il diciannovenne farebbe parziali ammissioni e appena il ragazzo è tornato a Milano – convinto ormai di averla fatta franca – lo hanno arrestato.

Per lui, come mostra la sua partenza, sussiste il periodo di fuga e per questo – anche dopo le analisi del Dna, che non lascerebbero dubbi – è stata ottenuta la custodia cautelare in carcere. Il diciannovenne, interrogato, avrebbe ammesso di aver fatto sesso con la donna e avrebbe raccontato che lei lo avrebbe ricattato e lui, spaventato, sarebbe fuggito.

Il triste dubbio di chi indaga, però, è che quello del ventidue aprile scorso potrebbe non essere l’unico caso di violenza imputabile al giovane fattorino. Gli investigatori, infatti, avrebbero concreti sospetti che il diciannovenne si sia reso responsabile di altri episodi violenti, sempre commessi sfruttando il suo lavoro e sempre in zona Lambrate Città studi.

Per questo, gli uomini del nucleo tutela donne e minori hanno lanciato un appello affinché altre possibili vittime trovino il coraggio di parlare e denunciare.

milanotoday.it