Gli oltre 1.000 migranti bloccati da tre giorni alla frontiera tra Grecia e Macedonia hanno protestato oggi contro il rifiuto opposto dalle autorità al loro transito in Macedonia a causa delle limitazioni introdotte nei giorni scorsi da Skopje e Belgrado.
Giovedì scorso, infatti, Serbia e Macedonia hanno deciso di consentire il passaggio solo alle persone in fuga dalla guerra, ossia da Siria, Iraq e Afghanistan, respingendo i migranti di altre nazionalità.
Gli oltre 1.000 i migranti bloccati a Idomeni, al confine greco, provengono da Iran, Pakistan, Bangladesh, Marocco, Algeria e Somalia. Alcuni di loro hanno esposto cartelli in cui chiedono in inglese l’apertura delle frontiere; su altri c’è scritto: “Ci dispiace per la Francia ma noi non siamo pericolosi”. Già ieri alcuni migranti, mostrando cartelli con su scritto “Libertà” e “No al razzismo”, si erano seduti sulle linee ferroviarie, bloccando il traffico tra Grecia e Macedonia.
Oggi è arrivato a Idomeni il ministro greco per la Politica migratoria, Ioannis Mouzalas, che ha avuto incontro con le autorità locali per fare il punto della situazione. Il 70% dei migranti che arrivano al confine tra Grecia e Macedonia dicono di essere di nazionalità siriana e irachena. (fonte Afp)