Con gli attentati di Parigi, è tornata in auge – e diventata persino virale sui social in lingua francese – la citazione più nota, e forse la più spietata di Vladimir Putin, genericamente passata alla storia come “Li staneremo ad uno ad uno e li affogheremo nei cessi”.
Quando la disse la prima volta era ancora premier. Era il 1999, l’epoca della Cecenia e degli attentati che avevano portato il terrore a convivere con la popolazione russa. In questi giorni quella frase si ritrova tradotta in francese o in inglese su Twitter, postata da molti utenti, gran parte giovani. E caso vuole che sia riapparsa proprio oggi nel discorso del leader del Cremlino che annunciava una lotta senza confine agli adepti del Califfato nero. Un po’ ripulita, per la verità, e privata del linguaggio della strada, di cui era foriera in origine. Il senso però è sempre quello.
.In francese suona così: “On ira les buter jusque dans les chiottes”. Basta digitarla nella striscia di ricerca e appaiono una valanga di tweet, molti dei quali, ma non tutti, datati 13 novembre, ossia la notte delle stragi di Parigi. In alcuni si fa il confronto tra la linea russa e quella del presidente francese Francois Hollande ossia, come dicono da alcuni profili, la sua “non azione”.
La frase fu detta da Putin il 24 settembre 1999 nel corso di una conferenza stampa ad Astana, quando stava commentando gli avvenimenti del giorno precedente, vale a dire il bombardamento di Grozny, dell’aviazione russa. E prima di pronunciarla, aveva chiesto anche scusa alla platea per il linguaggio. Slogan o tormentone è diventato un esempio del suo atteggiamento intransigente nei confronti dei terroristi.
Più per esteso disse: “Stiamo andando a perseguire i terroristi ovunque. Se sono in aeroporto, noi li troveremo in aeroporto. E se li catturiamo al cesso, allora scusate l’espressione, noi ce li affogheremo. Il problema sarà risolto una volta e per tutte”. askanews