Ilaria Giorgetti (centrodestra), presidente di un quartiere di Bolgna, ha chiesto con una lettera inviata alle scuole del territorio di sua competenza, di “tener conto dei valori della nostra tradizione e della nostra identità che non è fatta solo di libertà di pensiero o di parola, ma che si riconduce alla nostra identità cristiana al di là del rapporto di ciascuno con la fede”. Per farlo, la Giorgetti auspicava che le scuole “possano deliberare di esporre il crocifisso come forte espressione della nostra tradizione e del nostro sistema di valori”.
Prima si è scatento il senatore Lo Giudice (Pd): “No al crocifisso nelle scuole” e subito dopo ha tuonato il sindaco Pd Virginio Merola che prontamente dichiarato: “E’ esattamente il modo peggiore di procedere, io ritengo che sia esattamente il contrario. Non è il momento di contrapporre ad un simbolo religioso l’altro, ma di prendere e ricordare il meglio della nostra istituzione comunale e della rivoluzione francese”.
Identificare un popolo con una religione – ha detto al Resto del Carlino – è una cosa che appartiene al medioevo e che ahimé è ancora molto forte in tutta l’area mediorentale. La nostra civiltà ha fatto un grande passo avanti grazie alla rivoluzione francese che, appunto- manda a dire Merola- ha instaurato lo Stato laico, la libertà d’opinione, la convivenza tra diverse religioni senza identificare lo Stato con una di queste”.