Caso Bozzoli, l’operaio Ghirardini morto per avvelenamento da cianuro

Da fonti investigative si apprende che Giuseppe Ghirardini, l’operaio dell’azienda bresciana Bozzoli, il cui proprietario è sparito l’8 ottobre, è morto a causa di un avvelenamento da cianuro.

Ghirardini

 

Le fonti investigative non forniscono al momento ulteriori dettagli circa l’origine del cianuro e come esso sia stato ingerito dall’operaio. Non vi è al momento nessuna ufficialità di correlazione tra l’involucro trovato dentro il corpo e l’avvelenamento da cianuro.L’esame tossicologico era l’unico da cui gli inquirenti potevano desumere cause di morte diverse dalla morte naturale. Il suo cadavere fu trovato a Ponte di Legno quattro giorni dopo la sparizione di Bozzoli.

La notizia rappresenta una svolta in quanto esclude un decesso per cause naturali, limitando le ipotesi sulle cause di morte ad un suicidio o ad un avvelenamento. Quanto la morte dell’operaio sia legata alla sparizione di Bozzoli saranno soltanto le indagine a chiarirlo.

Dalla Procura di Brescia massimo riserbo e nessuna informazione riguardo l’apertura di fascicoli con ipotesi diverse da quelle finora esistenti. Proprio oggi è iniziato lo svuotamento del forno dentro cui si presume sia stato gettato il corpo dell’imprenditore della Val Trompia. (LaPresse)