Un funzionario di polizia ferito, due attivisti dei centri sociali condotti in questura per accertamenti, cariche e manganellate delle forze dell’ordine contro gli antagonisti, e lanci di fumogeni e petardi da parte di questi ultimi: Bologna ha vissuto una mattinata di forte tensione e caos per la manifestazione del Centrodestra in citta’. L’agente e’ stato trasportato in ambulanza all’ospedale Maggiore di Bologna in codice 2, quello di media gravita’.
Il poliziotto e’ rimasto ferito sul ponte di via Stalingrado dove sono avvenute le cariche di alleggerimento per respingere gli attivisti dei collettivi che cercavano di forzare il cordone allestito per impedirne l’accesso nel centro cittadino.
“Difendere Bologna dall’invasione leghista”: questo lo striscione in testa al corteo dei centri sociali contro la presenza a Bologna del leader della Lega Nord, Matteo Salvini.
Su alcuni cartelli si legge: “Salvini padrone a casa nostra! No! Bologna e’ meticcia, libera e solidale”; “Lega ladrona, Bologna non perdona”. Non sono mancate neanche le proteste di Rifondazione Comunista che di fronte alla stazione, ha organizzato un sit-in con lo striscione: “Salvini alle zecche stai attento, a Bologna ancora fischia il vento”. Le contromanifestazioni anti-Carroccio hanno causato disagi al traffico con ripercussioni nella circolazione sui viali cittadini.
Il centrodestra si e’ unito oggi in piazza a Bologna per tentare la “spallata” al governo Renzi. “Questo non e’ un ritorno al passato, al ’94, alle vecchie formule, alle marmellate” ha detto Salvini, appena arrivato in piazza Maggiore. “Qui comincia qualcosa di nuovo che guidato dalla Lega ma che e’ aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica”. “Con noi uniti in campo per il Pd non ci sara’ piu’ vittoria. Con questa ritrovata unita’ vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sara’ piu’ per nessuno” ha detto Silvio Berlusconi dal palco della manifestazione di Bologna organizzata dalla Lega.
“Amici e familiari mi hanno chiesto di fare un passo fuori dalla politica ma non me la sento perche’ per me, come nel ’94, e’ forte il senso dello Stato che mi impone di essere ancora in campo per salvare Italia da un destino confuso e assolutamente negativo”, ha aggiunto. “Miracolosamente dopo tre anni assenza dalle piazze e dalla Tv sono al 25%” dei consensi, ha aggiunto.
E ancora. Renzi “un signore mai eletto, non solo governa il Paese con il voto di un cittadino su sei, ma cambia in suo favore la legge elettorale e ha l’ardire di cambiare la Costituzione”. Se le riforme passeranno, ha aggiunto, il Pd avra’ “un solo duce che sara’ questo signore che non e’ mai stato eletto. E’ un pericolo grave, l’Italia non gia’ non e’ una democrazia e cosi’ sarebbe un regime”. (AGI) .