Fitch all’Italia: “La riforma costituzionale dovrebbe garantire “un governo piu’ stabile” e minori possibilita’ di “stallo legislativo”. Il volere del popolo conta ancora qualcosa?
L’agenzia internazionale di rating Fitch ha confermato all’Italia il rating ‘BBB+’ con outlook stabile. Anche se, afferma, il debito dovrebbe restare sopra il 120% fino alla fine del decennio “lasciando l’Italia altamente esposta a potenziali shock avversi“.
L’Italia e’ uscita quest’anno da “una lunga, profonda” recessione ma la crescita resta debole se comparata agli altri paesi europei: Fitch si esprime cosi’ sullo ‘stato di salute’ della nostra economia. In sintesi, spiegano, la ripresa e’ supportata da diversi fattori come le decisioni della Bce (il ‘Qe’), l’euro debole e il rafforzamento della fiducia. Cionondimeno, “le stime sul Pil (0,7% nel 2015 e 1,1% nel 2016) sono deboli se comparate con quelle degli altri paesi dell’eurozona. Il Pil nominale e’ attualmente sui livelli del 2000 e il 9% in meno rispetto al 2008, e si riprendera’ gradualmente”.
Secondo l’agenzia di rating, il rischio a breve termine di un blocco al processo decisionale della politica “e’ stato tenuto sotto controllo da quando Matteo Renzi e’ diventato primo ministro”. La sua alta popolarita’ gli ha permesso di fare le riforme, garantendo il via libera anche del Parlamento. Tuttavia, il rischio di un blocco politico potrebbe aumentare se calasse la sua popolarita’. Tra le riforme, Fitch cita anche quella costituzionale che dovrebbe garantire “un governo piu’ stabile” e minori possibilita’ di “stallo legislativo”. AGI
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