Una piccola di nemmeno un mese è morta presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dopo essere stata ricoverata in neonatologia e poi nel reparto malattie infettive. Alla piccola, arrivata in pronto soccorso quando aveva appena 28 giorni, è stata diagnosticata la pertosse: “Questa malattia era stata praticamente debellata grazie alle vaccinazioni – spiega la direttrice di microbiologia del Sant’Orsola, Maria Paola Landini –, siamo tutti rimasti sconvolti. Ci tengo a ribadire il concetto: vaccinarsi non serve solo a proteggersi, è un atto di responsabilità sociale“.
La pertosse non rientra nelle vaccinazioni obbligatorie in Italia, ma in quelle raccomandate a partire dai due mesi di età, come il morbillo e la rosolia. Giacomo Faldella, primario di neonatologia con 38 anni di professione alle spalle, sul tema ha lanciato un appello: “Quello che la gente deve capire, dopo quello che è successo, è che non esiste dubbio in rapporto al vantaggio tra un vaccino e una malattia: i rischi legati al vaccino sono mille volte inferiori. Scegliere di non vaccinare i propri figli è un abuso di libertà. Ma anche in termini egoistici e individuali è una scommessa, perché se la maggior parte della popolazione è vaccinata un obiettore non corre troppi rischi, mentre se cresce la quota di bimbi non vaccinati cala l’immunità di gregge”.