“Mi importa che i cittadini, tutti, chi mi ha votato come chi no, perché il sindaco è eletto da una parte ma è il sindaco di tutti, comprendano e capiscano che, al di là della mia figura, è dal lavoro che ho impostato che passa il futuro della città. Spero e prego che questo lavoro, in un modo o nell’altro, venga portato avanti, perché non nascondo di nutrire un serio timore che immediatamente tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che purtroppo ha toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l’intero Partito democratico ma tutto il Campidoglio“.
Lo scrive il sindaco di Roma Ignazio Marino nel messaggio col quale si dimette