Il sindaco di Philadelphia sbugiarda Marino: “Non abbiamo pagato il viaggio in USA”

Festa Unita': sindaco di Roma Ignazio Marino a Bologna

 

Contattato da Il Tempo, Mark Mc Donald, portavoce del sindaco di Philadelphia Michael Nutter, ci dà una versione che smentisce quella fornita dal Campidoglio su chi ha sostenuto le spese del viaggio e del soggiorno di Marino negli States (il Comune di Roma aveva detto che era tutto a carico dell’amministrazione della città americana).

«Il sindaco Marino e il sindaco di Philadelfia si sono incontrati in Campidoglio a giugno a Roma, e in quella occasione il primo cittadino della Capitale d’Italia era stato in effetti invitato a presenziare alla visiata papale dallo stesso sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, e dall’arcivescovo Chaput».

Il portavoce non si sottrae però alla richiesta di chiarimenti sulle spese del viaggio e del soggiorno di Marino. «La municipalità di Philadelphia non ha sostenuto alcuna spesa, può darsi che Marino abbia beneficiato dell’ospitalità di qualche amico americano».

Marino: sono stato invitato dal sindaco di Philadelphia

Intanto spunta una nuova versione e un nuovo finanziatore del viaggio:

Grazie a Michael Nutter a alla Temple University per avermi invitato. Grazie alla Temple per avere pagato le spese per il viaggio a Filadelfia. Grazie ai cittadini di Filadelfia”. Lo scrive su twitter il sindaco di Roma, Ignazio Marino.

Peccato che, come scrive repubblica

Ncd insiste: «A noi risulta che il Campidoglio ha pagato aereo e albergo per tre persone, solo la dottoressa Coniglio si è spesata di suo. Ci auguriamo che anche i rimborsi del sindaco di Filadelphia non siano inventati di sana pianta come l’invito di monsignor Paglia».

E ancora

La Temple University, dove mercoledì scorso Ignazio Marino è stato invitato a tenere una conferenza dal titolo bizzarro (“Il trapianto: dalla chirurgia alla rianimazione della città eterna”) conferma di aver sostenuto le spese per l’arrivo e il soggiorno di Marino e della sua assistente a Filadelfia, nulla dice sugli altri due dirigenti capitolini al seguito. Che dunque hanno goduto dello stesso trattamento — volo in business e hotel a 5 stelle — a carico però dei contribuenti romani.

Si tratta di cose del Pd: la chiarezza e la trasparenza sono quindi impossibili