“Continuano ad arrivare segnali di fumo dalla Commissione europea, che cerca, in questa fase con le buone, ma arriveranno anche le cattive, di far capire a Matteo Renzi che il suo piano di cancellazione delle tasse sulla casa è irrealizzabile. -scrive Renato Brunetta
“L’argomentazione è sempre la stessa, paradossalmente condivisa dal ministro Padoan, che però ha dovuto fare marcia indietro, e oggi contenuta nel Rapporto sulla fiscalità dei paesi membri presentato dalla Commissione a Bruxelles: in Italia è più importante ridurre le tasse sul lavoro che quelle sulla casa.
Ma la questione non è soltanto di principio, la questione è economica: Renzi non ha le risorse necessarie per togliere l’Imu. E, checché ne dica il presidente del Consiglio italiano, l’Europa non ha nessuna intenzione di fare ulteriori concessioni a Roma, perché tutto quello che poteva fare, in termini di flessibilità nel rispetto dei parametri del Fiscal compact, lo ha già fatto.
Infine, la Commissione europea ha fatto presente al governo italiano: 1) che non si possono ridurre le tasse facendo deficit. Altrimenti salta qualsiasi schema. Lo farebbero tutti i governi per acquisire consenso; 2) che non ci sono più le circostanze eccezionali (crescita negativa e deflazione) da eccepire per chiedere margini di flessibilità in Ue.
Fin qui, dicevamo, le maniere buone. Perché la Commissione non ha ancora ricevuto dal governo italiano la Legge di Stabilità per il 2016, che includerà i piani fantasmagorici di Renzi e il cui termine è il 15 ottobre prossimo. Quando ci saranno i documenti ufficiali, Bruxelles si potrà finalmente esprimere in maniera formale. E i toni, probabilmente, non saranno più così morbidi”.