Diciannove paesi dell’Unione europea – fra questi anche Italia e Germania – sono stati portati sul banco degli accusati dalla Commissione per non aver ancora recepito tutta la normativa in materia di diritto d’asilo. Sono state avviate circa 40 procedure di infrazione: questo comporta che gli stati “insolventi” riceveranno un’ammonizione scritta alla quale avranno tempo due mesi per rispondere.
“E’ ormai tempo che gli stati membri facciano ciò che è necessario fare”, ha detto il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, nel momento in cui a Bruxelles arrivano i capi di stato e di governo per il vertice straordinario sui rifugiati.Bruxelles – ha anticipato il quotidiano tedesco Die Welt – rimprovera a questi stati di non aver recepito nella legislazione nazionale la normativa europea sul riconoscimento dei rifugiati, sui procedimenti per l’asilo, sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti.
Oltre a Roma e Berlino, sul banco degli accusati ci sono anche Francia, Austria, Spagna, Olanda e Ungheria. Danimarca, Irlanda e Regno unito non sono interessate dal procedimento poiché non hanno aderito alle regole Ue sul diritto d’asilo. (askanews)