Quegli eroi che hanno denunciato Standard & Poor’s

di Claudio Romiti

Gli eroi della settimana sono forse gli impavidi sommozzatori che, a sprezzo della loro vita, hanno ispezionato giorno e notte la parte sommersa della Costa Crociera in cerca di eventuali superstiti al naufragio? No, pur apprezzando il loro incontestabile eroismo, c’è a mio avviso una coppia di paladini del popolo che ha fatto ancor meglio.

Trattasi dei presidenti di due associazioni di consumatori, la Federconsumatori e l’Adusbef, rispettivamente Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, i quali hanno compiuto il giro delle sette chiese televisive per raccontare il loro impressionante atto di coraggio: l’esposto-denuncia presentato in quasi tutte le procure d’Italia contro la strapotente agenzia di rating Standard & Poor’s. Esposto-denuncia da cui è scaturita l’iniziativa della procura di Trani di far perquisire dalle Fiamme gialle gli uffici milanesi della stessa agenzia.

Dopo averci ammorbato per anni con la assurda pretesa di controllare per via burocratica la dinamica dei prezzi e delle tariffe non amministrate, adesso questi due cervelloni ritengono di ottenere una qualche risultato concreto mettendo sotto accusa chi, la Standard & Poor’s, esprime valutazioni economiche e finanziarie che hanno solo un valore indicativo.

Eppure, seguiti in questo dai magistrati di Trani, a parer loro -agganciandoci al caso italiano – è il “dito” dell’agenzia di rating che andrebbe colpita duramente e non ciò che esso indica, ovvero la “luna” di una situazione complessiva del nostro Paese che, obiettivamente, rende assai complicato il controllo del terzo debito pubblico del mondo all’interno di una economia la quale non solo è sostanzialmente ferma da oltre un decennio, ma che secondo il Fondo monetario internazionale sarà interessata da una preoccupante recessione per i prossimi due anni.

Ciononostante i due pugnaci difensori dei consumatori-risparmiatori non hanno avuto dubbi sul da farsi, additando al pubblico ludibrio la perfida agenzia statunitense. D’altro canto, gli stessi Trefiletti e Lannutti hanno sempre caldeggiato l’idea di mettere fuori legge le agenzie di rating private, sostituendole con pari istituti rigorosamente pubblici, la cui compiacenza nei confronti dei relativi debiti sovrani appare fuor di dubbio.

Ma per questa coppia di novelli Don Chisciotte, stile “ok il prezzo è giusto”, ogni sacrificio si fa per raggiungere attraverso la via burocratico-giudiziaria il benessere dei cittadini, soprattutto di tutti quelli a cui viene in mente la balzana idea di iscriversi alle loro associazioni, dedite quasi unicamente a lottare contro i mulini a vento.

Claudio Romiti