Gender a scuola, nelle sale professori arriva il trattato sull’«identità sessuale»

 

Mentre infuria la polemica sulla Buona Scuola e l’introduzione della teoria gender nelle aule, ieri, via Internet, un insegnate ha garbatamente fatto presente che, negli istituti scolastici, un saggio orientativo sull’argomento è già entrato. Si tratta di: «Identità sessuale: un’assenza ingiustificata. Ricerca, strumenti e informazioni per la prevenzione del bullismo omofobico a scuola», firmato da Federico Batini, Loescher Editore, distribuito gratuitamente.

GENDERIl tweet in questione recita semplicemente: «Ministro @SteGiannini, lei minaccia querele. Cos’è allora questo testo in sala professori?» e mostra la copertina del libro in questione. Il messaggio è firmato da un insegnante di informatica calabrese: Giovanni Pecora, molto attivo nel settore dei movimenti della difesa della vita. Il tweet è piaciuto ed è stato ripreso da moltissime persone, con numerosi re-tweet di politici. Tra questi Francesco Storace, Mario Adinolfi, Matteo Salvini e tanti altri, con studiosi e associazioni di ispirazione cattolica.

«Il libro, senza voler entrare nel merito del testo – spiega Pecora – è a disposizione degli insegnanti nelle sale dei professori, in Calabria come nel resto d’Italia. La Loescher è la più grande casa editrice di testi scolastici e questo è un progetto editoriale che ha già raggiunto le scuole. In più il libro può essere scaricato gratuitamente via Internet».

Questo, secondo Pecora, è decisamente in contrasto con quanto affermato nella circolare ministeriale dello scorso martedì e che dichiara chiaramente: «Tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo».

BUFERA SULLE FAMIGLIE

A pensarla così Pecora non è certo solo: «Il ministro Giannini ha ribadito che la teoria gender non rientra nei programmi scolastici – ha affermato il deputato di Ap Alessandro Pagano – Ne prendiamo atto, ma sgombriamo il campo da altri equivoci, la vera truffa è di chi sostiene che la teoria gender non esiste: esiste ed è un problema che non riguarda solo la scuola. Minacciare di “passare a strumenti legali” non è certo il modo migliore per rasserenare il clima». E ancora: «Certo – prosegue il parlamentare – non è la “Buona scuola” il passepartout per la diffusione della teoria gender, ma può esserne un implicito strumento che, attraverso l’impegno e la battaglia portati avanti in questi mesi da associazioni di genitori e famiglie, docenti, sociologi e parlamentari, stiamo cercando di arginare».

Il testo in questione: «Identità sessuale: un’assenza ingiustificata», fa parte della collana I Quaderni della Ricerca della casa editrice Loescher, «monografie pensate come contributo d’autore al dibattito culturale e pedagogico italiano. I temi affrontati sono quelli di più stringente attualità, per gli operatori della scuola». L’autore, Federico Batini, è ricercatore e professore aggregato di Metodologia della ricerca in educazione e di Pedagogia sperimentale all’Università di Perugia. Dirige la rivista «Lifelong Lifewide Learning». Questo suo saggio lo scorso anno è stato selezionato per il Premio Nazionale Divulgazione scientifica dell’Associazione italiana del libro.

Antonio Angeli   per IL TEMPO

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