La chiesa disprezza il denaro? 50 operai licenziati a scopo di lucro

“Ci sentiamo presi in giro.
Chiediamo solo un posto di lavoro. La Lega Nord e’ l’unica che ci ha appoggiato e ci ha dato voce. Sono le uniche persone che ci sono state vicine. Sui sindacati stendiamo un velo pietoso”: lo ha detto Maurizio Faccinato, un operaio della multinazionale Faac, di proprieta’ della Curia di Bologna, in cassa integrazione insieme ad altri 49 colleghi dopo la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Grassobbio, nel Bergamasco.

Per portare avanti le istanze degli ex dipendenti e’ andato in scena, ieri pomeriggio, un presidio davanti alla Curia con la presenza del segretario leghista Matteo Salvini.
Sul posto anche 4 operai rimasti senza lavoro. “Lo stabilimento e’ vuoto – ha detto Faccinato – ed hanno delocalizzato tutto in Bulgaria. Hanno detto che siamo un doppione di Bologna ma non e’ vero perche’ le produzioni sono diverse

Quello che da’ fastidio – ha concluso l’operaio – e’ che la chiusura era stata decisa nel 2011 ma ci hanno portato al 2015″. (AGI)

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Bergoglio a luglio: il capitale non comandi sull’uomo

Economia al servizio dei popoli “Il primo compito – ha detto il Papa ai movimenti – è mettere l’economia al servizio dei popoli: gli esseri umani e la natura non devono essere al servizio del dio denaro. Diciamo no a una economia di esclusione e inequità in cui il denaro domina invece di servire. Questa economia uccide, è escludente, distrugge la Madre Terra”. “E’ auspicabile e necessaria ma anche possibile”, “non è una utopia o una fantasia”, una economia che crei le “condizioni affinché ogni persona umana possa godere di una infanzia senza privazioni, sviluppare i propri talenti nella giovinezza, lavorare con pieni diritti durante gli anni di attività e accedere a una pensione dignitosa nella anzianità”. Un sistema economico che sfrutta, accelera la produzione, distrugge la terra in nome di questa produttività, ha aggiunto, “è un sistema che attenta al progetto di Gesù”.