“Una legge sbagliata che va cancellata”.
Questo il giudizio ‘pessimo’ del Jobs Act di Maurizio Landini, che torna a parlare di referendum abrogativo. Nel suo intervento al comitato centrale Fiom, il leader dei metalmeccanici della Cgil ha richiamato la necessita’ di riprendere i diritti tolti dalla legge nella contrattazione ma anche di portare avanti l’impegno “preso a febbraio dalla Cgil di coinvolgere gli iscritti per un referendum”.
Secondo Landini in particolare gli ultimi decreti attuativi che riformano gli ammortizzatori sociali “rischiano di aumentare i licenziamenti”: “Siamo di fronte ad una riduzione degli ammortizzatori, con l’idea che chi usa la cassa deve pagare di piu’. E’ evidente che le imprese sceglieranno di licenziare, perche’ e’ piu’ facile licenziare che usare gli ammortizzatori sociali e ristrutturare”.
Landini ha fatto notare che il decreto riduce la durata della cig, i contratti di solidarieta’, la mobilita’: “Prima di fronte ad una crisi aziendali vi erano gli strumenti per ricollocare le persone per piu’ tempo. Si tratta solo di un avanzamento della riduzione dei costi delle imprese, perche’ non e’ stato ridotto il contributo dei lavoratori. E’ una presa in giro per i lavoratori e questa sara’ una ragione in piu’ per andare in piazza il 17 ottobre”.
La Fiom infatti partecipera’ alla manifestazione indetta a Roma da varie organizzazioni contro la poverta’ e per l’introduzione del reddito di dignita’.