RENZI: LA BRUTTA VERSIONE DI UN SIPARIETTO GIA’ VISTO
di Alberto Micalizzi
Qualcuno pensa ancora che siamo governati da una banda di matti che non sa che pesci pigliare. Purtroppo non è così…gli esecutori materiali della strategia in atto sanno bene cosa fare e lo sanno soprattutto i loro padroni, la cricca affaristico-bancaria che costituisce la Troika.
La visione del mondo di questi signori è molto precisa e per capirla dobbiamo ricordare cosa hanno fatto sinora. Il grande inganno è consistito nel far credere che i trattati europei fossero i propulsori di un grande spazio economico-commerciale continentale, costruito per il benessere e la sicurezza dei cittadini.
Ma l’astuzia maggiore di questo consorzio di privati e istituzioni internazionali che non ha regole democratiche né alcuna trasparenza è stata l’appropriarsi direttamente dell’emissione della moneta e del relativo signoraggio (leggi interessi sul prestito) cosi da poterla dare in prestito e generando da ciò due effetti di fondo:
A) Obbligare i Paesi a produrre avanzi primari in grado di ripagare gli interessi sul debito, che implicano drenaggio di risorse dall’economia reale verso il sistema bancario.
B) Impedire politiche di bilancio espansive sia attraverso la legge – vedi il pareggio di bilancio ed il vincolo di deficit del 3% – che attraverso il costo del debito, che sconsiglia ulteriore indebitamento che causerebbe una crescita della spesa per interessi, già fuori controllo.
Il tutto concepito per impedire la crescita economica e comprimere verso il basso il costo del lavoro sia tramite la creazione di disoccupazione strutturale che tramite l’importazione di immigrati.
La portata del problema è simile all’elefante nel salotto, troppo grande per essere creduta. Oggi un Paese come l’Italia avrebbe bisogno di un grande progetto di rilancio per rimettere in carreggiata i settori trainanti dell’economia, un progetto che richiederebbe INVESTIMENTI per almeno 150-180 miliardi (circa il 10% del PIL) da mettere nella mani delle imprese, delle famiglie e della pubblica amministrazione, e stimolare così i settori produttivi a maggiore impatto sul ciclo economico, quali costruzioni, trasporti, ricerca e sviluppo etc.
Questo progetto getterebbe le basi per un decennio di crescita e benessere per il nostro Paese, con conseguente risoluzione o relativizzazione di numerosi altri problemi che oggi ci affliggono (pensioni, sanità etc.). Ma questo lo si può fare SOLO CON UNO
STRUMENTO MONETARIO SOVRANO. Indebitarsi ulteriormente, come sostiene qualche facilone, sarebbe una follia non tanto per i tassi di interesse, che pur pesano, quanto perché aumenterebbe lo stock di debito e la capacità di ingerenza da parte del sistema bancario.
Di fronte a ciò, quale è stata l’audace “sfida” di Renzi? Proporre di abolire IMU e Tasi (!), che insieme ammontano circa a 4 miliardi in un anno…. spacciando il tutto, teatralmente, come un atto ribelle, indomito……. Quest’uomo appare sempre più come la brutta versione di un siparietto già visto.
che volete il 4 a tressette e sempre il 4 cioè l’ultima carta che conta ossia nulla sarebbe lo 0 Assoluto, inutile girarci intorno.