I corpi di due coniugi sono stati trovati a Pianiga, nel veneziano, nella loro abitazione.
La donna e’ stata trovata al piano superiore, in un lago di sangue, mentre l’uomo e’ stato trovato impiccato nel garage; proprio il basculante aperto ha insospettito alcuni familiari, che hanno dato l’allarme dopo la scoperta.
Due persone sono morte, dopo aver superato tante difficoltà in una vita che non sempre si è rivelata semplice. Nonostante ciò coloro che si fermavano con gli occhi sbarrati a quella piccola villetta di via Luciani, a due passi dalla chiesa del paese, non facevano ricordare quanto altruista fosse Gianni Garbin, 57 anni. Dipendente del ramo commerciale della ditta Bugin Carni di Santa Maria di Sala. “Educato, gentile, non possiamo credere a quello che è successo – dichiara sgomento il sindaco Massimo Calzavara, che conosceva il 57enne e la moglie – Anche per il fatto che questa è una storia che ancora è senza perché”.“
L’allarme è stato lanciato da un cognato della coppia, marito della sorella di Daniela Masaro, che ha ricevuto una telefonata in cui l’uomo dichiarava “siamo in pericolo”. Inutile la corsa in via Papa Luciani: il garage era aperto, così come la porta di casa dell’appartamento. Erano da poco passate le 14 di mercoledì, dopodiché sono arrivati sul posto i carabinieri della tenenza di Dolo, della compagnia di Chioggia e del nucleo investigativo di Venezia. Sono comparse le tute bianche della scientifica e al termine della prima fase dei rilievi le onoranze funebri, di fronte ad alcuni residenti basiti, hanno trasportato all’obitorio le salme di una vicenda che ancora non ha contorni nitidi.
I carabinieri stanno cercando di stabilire anche se Gianni Garbin prima di raggiungere il garage abbia comunicato anche con altre persone. Magari non telefonando, ma scrivendo SMS o messaggi. E’ uno degli ambiti dell’indagine “più caldi” in questo momento. E proprio l’accompagnamento in caserma del figlio della coppia potrebbe in questo senso fornire spunti per l’inchiesta.“
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