Il dubbio è serio: bisogna parlare e far vedere ai telespettatori e su internet i massacri – come quelli dell’ISIS – oppure no? “Per non dare spazio e far pubblicità ai terroristi li ignoriamo” è una tesi, “Fate vedere, la gente capirà e reagirà” replica un’altra.
Credo che se la gente vedesse più chiaramente cosa significhi la morte di una persona, sia essa il viso di un annegato in mare che in un video “live” dell’ISIS si renderebbe conto di più su cosa sia la tragica realtà dei nostri giorni.
Si anestetizza e si nasconde per non far pensare, riflettere, capire. Si parla di numeri, ma quando quelli delle vittime diventano grandi sono tutti uguali, in una macabra contabilità della morte, ma ogni vita ha una dignità e non è un numero.
Non mostriamo semmai i “successi” dell’ISIS, ma fate vedere l’ospedale di Sirte con i pazienti sbudellati dai terroristi islamici, le forche a Teheran per come si pratica in Iran la “giustizia”, le vittime squartate dai bombardamenti e forse la gente capirà cosa sia sempre il disastro della guerra ma anche – all’opposto – l’ipocrisia del volerla nascondere.
La guerra in Vietnam fu capita in due foto, e gli USA persero l’appoggio del mondo.
Se le parole non bastano siano quindi le immagini a parlare. Eventualmente si avverta prima per fare allontanare i bambini dallo schermo (che non devono traumatizzarsi, ma in fondo anche loro prima o poi devono capire) e con l’orrore arriverà anche la consapevolezza.
Certo alcune immagini disturberanno i vacanzieri, i distratti, i menefreghisti, ma io credo colpiranno almeno un poco le coscienze non del tutto confuse.
Ci consideriamo “occidentali”, “cristiani”, “buonisti”…impariamo allora a capire meglio le nostre responsabilità, ma conoscendo anche più a fondo quelle degli altri e – vedendo suoni ed immagini, per esempio il perpetuo massacro di cristiani in molti luoghi del mondo – capiremo che la guerra globale purtroppo è in atto, che bisogna fermarla ma anche prenderne coscienza, o saremo sconfitti senza neppure averlo capito.
Marco Zacchera – Sindaco di Verbania