La polizia ungherese, inviata in forze sul confine con la Serbia, ha sparato lacrimogeni per contrastare circa 200 migranti che si rifiutavano di farsi schedare e cercavano di lasciare il centro di Roszke. “La polizia – ha riferito il portavoce Szabolcs Szenti – sta cercando di calmare la situazione ma i migranti continuano a urlare”.
La tensione ha raggiunto il picco martedi’ con l’arrivo di oltre 2.500 persone, il numero piu’ alto mai registrato in una sola giornata. In maggioranza si tratta di siriani, afghani e pakistani, compresi 555 bambini.
Proprio per fronteggiare l’ondata eccezionale, il capo della polizia, Karoly Papp, ha annunciato che “dal 5 settembre il servizio di protezione al confine sara’ rinforzato con l’arrivo di 2.106 agenti” che si andranno a sommare al migliaio gia’ attivi sul posto.