Erano arrivati da Trapani a Maresca, ma il soggiorno nella provincia di Pistoia si è rivelato una delusione per cinque profughi subsahariani. Abituati per un anno e 8 mesi alla piscina, a essere serviti a pranzo e a cena e a non dover pensare alle bollette o a rigovernare “casa”, poche settimane fa sono piombati in Questura: «Fateci tornare a Trapani a fare l’Acquagym». Questa la loro richiesta, dopo aver scoperto che a Maresca avrebbero dovuto attenersi alle regole della prima Accoglienza, in gran parte mutuate dal progetto dello Sprar,per i richiedenti asilo, e dire addio alla vita da nababbi. E così due di loro sono andati via, gli altri tre sono rimasti, ma a malincuore.
Una storia che Roberto Niccolai, il coordinatore dell’area intercultura della cooperativa «Gli Altri» (vincitrice con altre coop dei bandi per la gestione dei programmi di accoglienza e Sprar) racconta con l’amaro in bocca. Esempio perfetto delle falle nel sistema dell’accoglienza. «E’ gravissimo che quei ragazzi siano stati abituati a pensare che l’Italia sia il paese del Bengodi e possano vivere in una eterna vacanza». […] LA NAZIONE
Ditelo alla Signora Boldrini che dice che noi Italiani siamo spacciatori di paura e demagogia, con tutto il rispetto x la Signora Boldrini forse sara il contrario siamo noi Italiani che stiamo subendo dei soprusi da questo governo e per favore non ditemi che non e vero, perché con questi ultimi Governi non votati da nessun o si sono presentati politici incapaci non so come ma bisogna che si chiedesse a Napoletano il perché.
X Borbone. Sei perfettamente nel Giusto . Lo ha capito anche LETTA… che per i musei italiani ha bussato alle porta di altri Stati Esteri. Poi per la Toscana – un Tedesco.. Alla unione d’Italia un Asburgo Lorena , venne caricato su una carrozza e senza ferire nessuno – Ci sarebbe da dire tanto.!
a SPACCAR LE PIETRE PER ESSERE RIPAGATI DEI LORO COSTI.!!!