(WSI) – La fase ribassista del mercato petrolifero Usa continuerà ancora, prima di interrompersi con una serie di “liquidazioni aziendali” che saranno dettate dal panico.
Lo prevede il guru degli investimenti Dennis Gartman, autore della newsletter più seguita dalla comunità di Wall Street. Secondo Gartman la crisi del greggio non finirà presto. “Non finirà a fine anno, finirà quando finirà”.
Lo scenario è decisamente cupo. “Segnatevelo: finirà dopo l’annuncio di cinque o sei fallimenti societari. Finirà quando ci saranno operazioni di fusione e acquisizione che interverranno“, ha dichiarato all’emittente CNBC Gartman, grande esperto dei mercati finanziari con specializzazione nelle materie prime.
I futures sul greggio scambiati sul mercato Wti hanno chiuso ai minimi di oltre sei anni ieri, raggiungendo quota 40,80 dollari al barile. A influenzare negativamente gli scambi sono stati i timori per il calo della domanda, complice il rallentamento dell’economia cinese e la svalutazione massiccia dello yuan, oltre all’inatteso incremento delle scorte settimanali di barili di oro nero negli Stati Uniti.
Il greggio ha perso circa un terzo del suo valore da giugno. La produzione Usa è a una quota record e i costi di produzione sembrano attraversare un periodo di cali. L’offerta dovrebbe nel frattempo restare alta, con l’Opec che da ormai un anno che mantiene invariati i livelli di produzione nonostante un mercato saturo.