Mafia capitale, Buzzi scagiona Alemanno: per i Pm non è credibile

Mafia capitale, Buzzi svela il suo libro paga: “In 30 tra assessori e consiglieri”

 

MAFIA CAPITALE: LA 'TELA DEL RAGNO', COSI' LA CUPOLA SI PRESE L'AMA

 

4 o 5 assessori, 18 consiglieri comunali, 4 o 5 presidenti di municipio. Nomi già comparsi nelle carte dell’inchiesta, ma anche nuovi particolari. È la lista nera di Salvatore Buzzi snocciolata ai pubblici ministeri nel corso degli interrogatori dal carcere. Dichiarazioni che hanno nuovamente fatto tremare la politica e suscitato un’ondata di querele indirizzate al patron della coop 29 Giugno, dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti all’ex vicesindaco vendoliano Luigi Nieri. Dichiarazioni che però non hanno convinto la Procura di Roma che, al termine dell’ultimo dei cinque interrogatori avvenuto il 23 luglio scorso, ha messo nero su bianco tutti i dubbi in merito definendole “scarsamente credibili”.

I DUBBI DEI MAGISTRATI – Sono diversi i punti che portano i magistrati, al termine degli interrogatori, a definire le dichiarazioni di Buzzi di “scarsa plausibilità logica”. In particolare la ricostruzione che Buzzi ha consegnato ai pubblici ministeri in merito ai suoi rapporti con l’ex sindaco Gianni Alemanno. Per i pm infatti non è “plausibile” che, “tenuto conto dei rapporti tra i due” scrivono, “non vi fosse tra i due una esplicitazione dell’accordo corruttivo”. Dubbi anche sulla relazione con Massimo Carminati, l’ex Nar, considerato dalla Procura ai vertici dell’organizzazione di ‘mafia capitale’. Come scrivono i Pm le parole di Buzzi contrastano “con il contenuto delle conversazioni captate che delineano un intervento di quest’ultimo a spettro ampio a favore di Buzzi, soprattutto in un settore, come quello di Ama”. Infine, a suscitare dubbi ai pm, le dichiarazioni sull’ex ad di Eur spa Riccardo Mancini e l’aver negato “rapporti con le realtà criminali calabresi”.

L’ASSESSORE PUCCI – Buzzi parla dei soldi versati alla politica. Quella ‘mucca da mungere’ già comparsa nelle intercettazioni diventata il simbolo dell’inchiesta su mafia capitale. Buzzi nomina l’attuale assessore ai Lavori Pubblici della giunta Marino, Maurizio Pucci, non nuovo alle stanze del Campidoglio con ruoli chiave, compresa la direzione dei cantieri per il Giubileo del 2000, durante le amministrazioni Rutelli e Veltroni. Buzzi si riferisce a fatti avvenuti nel 2006. “Il primo degli assessori con cui ho avuto rapporti di tal natura è Maurizio Pucci, al tempo della campagna elettorale del 2006, quando gli erogammo finanziamenti e gli mettemmo a disposizione un’autovettura che lui non voleva più restituire. Per il periodo dell’ultima consiliatura però non sono intervenute erogazioni nei suoi confronti” specifica.

SOLDI E FAVORI ALLA POLITICA – L’elenco continua con “tre assunzioni richieste da Luigi Nieri” e, per quanto riguarda le delibere per i debiti fuori bilancio, la promessa di 100 mila euro “a Mirko Coratti e Francesco D’Ausilio”, rispettivamente ex presidente dell’assemblea capitolina e ex capogruppo Pd in Campidoglio, “accettata da loro ma non mantenuta a causa dell’arresto”. Buzzi cita poi “Alfredo Ferrari e Luca Giansanti (rispettivamente consigliere Pd e ex capogruppo della Lista Marino, ndr) hanno accettato una promessa di 15 mila euro a testa” e per Ferrari “un compenso tra il 5 e il 10 per cento su un debito fuori bilancio di 400 mila euro”. Ci sono riferimenti anche all’ex consigliere Giordano Tredicine, ovvero la promessa del 10 per cento su uno stanziamento di 2 milioni di euro. Anche Fabrizio Panecaldo, l’attuale capogruppo Pd in Campidoglio, che ha già provveduto a querelare Buzzi per le sue affermazioni, “mi chiedeva assunzioni. Assentivo ma non si è mai fatto nulla”.Il ras della coop. 29 Giugno arriva anche all’assessore alla Casa della giunta Alemanno, Lucia Funari, a cui Buzzi, per garantirsi le proroghe dei servizi per l’emergenza abitativa “le ho portato 100 mila euro in ufficio”.

FINANZIAMENTI LEGALI – Non manca una ricognizione sui finanziamenti legali, versati prevalentemente per sostenere le campagne elettorali. Qui nell’elenco ci finiscono la presidente della commissione Politiche Sociali Erica Battaglia, l’ex sindaco Gianni Alemanno “per le europee” e ancora “un’assunzione ma non con caratteri di scambi per Fabrizio Ghera”, attualmente capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio.

PUCCI NEGA E QUERELA – “False, infondate e calunniose”. Così ha definito l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci le dichiarazioni di Buzzi riferite alla sua persona informando di voler proseguire con una querela. “Egli stesso ammette di non avere avuto alcun rapporto con me durante l’amministrazione Marino, ma per gettare un po’ di fango su una giunta che sapeva non asservita ai suoi interessi, è costretto a retrodatare di dieci anni una presunta dazione di denaro e altre utilità mai avvenute” si legge in una nota. “Nel 2006, infatti, non ho partecipato in alcun modo a nessuna campagna elettorale, né come candidato né in alcuna altra forma per il fatto, facilmente riscontrabile, che nel marzo del 2006 sono stato nominato Direttore della Protezione Civile della Regione Lazio, incarico che ho mantenuto fino al 2010 e che è del tutto incompatibile con qualsiasi partecipazione a campagne elettorali. È dunque del tutto falsa l’affermazione del signor Buzzi secondo il quale io avrei ricevuto finanziamenti o l’uso di autovetture da parte sua. Ho dato pertanto mandato al mio legale di sporgere querela per calunnia nei confronti del signor Buzzi”.

LE ALTRE QUERELE – “Ho già dato mandato al mio avvocato di querelare Buzzi e di avviare tutte le iniziative legali contro la sua azione diffamatoria”. È quella dell’ex vicesindaco Luigi Nieri l’ultima querela sollevata dalle dichiarazioni di Salvatore Buzzi nel corso degli interrogatori. “Siamo di fronte a una meschina strategia difensiva che ha chiaramente l’obiettivo di colpire la parte sana della città nel tentativo di apparire vittima di un sistema e non uno dei principali protagonisti di una storia di corruzione e criminalità”. Conclude Nieri: “Evidentemente Buzzi deve aver pensato che, in un momento come questo, fosse facile scaricare sulla politica le responsabilità di quanto accaduto, magari scegliendo ad arte le persone da proteggere e quelle da diffamare”. Nei giorni scorsi altre persone hanno querelato Buzzi: dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti al capogruppo Pd in Campidoglio Fabrizio Panecaldo. Anche Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, con un tweet ha annunciato: “Nuova querela per le parole di Buzzi. Mi dispiace per i giudici, ma, si sa, amo lottare per la verità. In ogni sede. E chi sbaglia paga”.
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