Maschi giovani e forti “fuggono dalle guerre” lasciando donne, vecchi e bambini

 L’Italia NON è un Paese islamico

 

di Nino Spirlì

In questa terra – santa – c’è nato Francesco d’Assisi, e anche Caterina da Siena, Benedetto da Norcia, Chiara d’Assisi, Rita da Cascia, Tommaso d’Aquino, Pio da Pietrelcina, Giovanni XXIII, … … … fino ad arrivare alla “Radio dell’Aldilà” Natuzza Evolo…

Pietro e Paolo scelsero l’Italia e Roma per continuare l’Opera del maestro.

E Roma scelse CRISTO per Fede.

Mi turba e mi sconvolge questa folle corsa verso l’affratellamento forzato con chi mio fratello non vuole essere. Con chi, quotidianamente, minuto dopo minuto, manifesta un odio irreversibile verso tutta la mia Storia e la mia Cultura. Con chi piscia sulle maestose opere d’Arte dell’Occidente progredito e libero. Con chi mi invade cercando di cacciarmi fuori dalla mia terra. Con chi non mi concede in casa sua la stessa libertà che pretende in casa mia. Con chi pretende di farmi tornare indietro di mille anni, quando i mori sbarcavano col sangue agli occhi sulle mie spiagge per violentare e ammazzare.

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Mi fa pensare questa invasione contraddittoria fatta da maschi giovani e forti che “scappano dalle guerre” lasciando in mano al “nemico” donne, vecchi e bambini. Ai miei tempi, la gioventù temeraria combatteva proprio per difendere casa e famiglia.

Infine, mi rompe i maroni la finta bontà di certo marciume sociale e morale che, pur di passare per santo o giusto, sta consegnando martiri a cotanti carnefici.

Assassini, stupratori e drogati ce n’è ovunque, ma è innegabile che i peggiori crimini, oggi, non parlino italiano.

Dobbiamo consegnare le gole alla lama ogni volta che usciamo di casa, sperando che non sia il nostro turno, o possiamo contare su leggi restrittive e che garantiscano la sicurezza e la tranquillità?

Fermare gli sbarchi e rimandare i clandestini nei loro Paesi non è peccato: è sacrosanto!

Il peccato, mortale, è consegnare un Paese libero alla tirannia. Soprattutto a quella fanatica e macellaia.

Fra me e me. Perché Cristo non sia crocifisso due volte.