A Trarivi, piccola frazione sulle colline di Montescudo, nell’entroterra riminese, due religiose, rosario in mano e classico abito nero, si scambiano un lungo bacio carico di passione, mentre un prete, alle loro spalle, benedice l’unione. Il tutto, per di più, proprio davanti all’altare dell’antica chiesa della Pace, da tempo in disuso ma mai del tutto sconsacrata. (RdC)
Questa la scena che mercoledì ha fatto infuriare diversi residenti del piccolo borgo tra Romagna e Marche. In realtà preti e suore erano solo i figuranti di un set fotografico allestito per l’occasione da un sedicente “artista” con la fantasia in rosso, che ha deciso di dedicare la sua prossima mostra al rapporto «tra sacro e profano», scegliendo come location per i suoi scatti la chiesa della Pace. Ovverro niente di sacro e solo profanazione.
LA COSA, però, non è andata giù ai montescudesi, che hanno subito chiamato i carabinieri. In un attimo i militari si sono precipitati sul set, scortati dall’amministrazione comunale. Il sedicente artista in crisi d’ispirazione e i suoi collaboratori non hanno potuto far altro che raccogliere il materiale e andarsene.
“Davvero non riesco a capire il perché di questo divieto” – protesta il fotografo. Poverino… proprio non capisce…
Ma che andasse a fa.