Arriva la tassa sull’aria condizionata, prevista da una direttiva europea sulle emissioni di anidride carbonica, che sarebbero la causa del fantomatico riscaldamento globale. Lo annunciano Federconsumatori e Adusbef che stimano l’aggravio in circa 200 euro a famiglia.
”Sono arrivati a tassare anche l’aria”, affermano in una nota. La direttiva obbliga i proprietari a possedere un libretto di impianto, oltre a introdurre controlli dei condizionatori ogni quattro anni. Sono previste delle multe salate per chi non è in regola: dai 500 ai 3mila euro.
Le associazioni dei consumatori rincarano la dose: a questi costi si aggiungono le ricadute indirette perché il prelievo sui condizionatori negli OSPEDALI, esercizi commerciali, nei ristoranti, negli studi di professionisti si ripercuoterebbe, come sempre, sulle tasche dei cittadini. Le associazioni si dicono “pronte, in sede europea ed anche in ambito nazionale, a mettere in campo tutti gli strumenti per la cancellazione di tale obolo”.
I cazzari renziani dell’antibufala piddiota CERTIFICATA (troll a servizio del partito e del potere anti-italiano) si sono dati subito da fare cercando di smentire la notizia dicendo che sì, sarebbe vera. Che pena…
La ‘tassa sui condizionatori’, in effetti, esiste. Ed esiste esattamente dal 16 aprile 2013 quando, con il decreto n° 74 firmato dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il governo Monti approvava il ‘Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192’, entrato poi in vigore il 12 luglio dello stesso anno.
Ma cosa impone la direttiva? In sostanza, l’obbligo di un nuovo libretto d’impianto per caldaie e condizionatori – che siano appena acquistati o già presenti in casa -, modelli da scaricare e compilare a cura dei proprietari.
LA TASSA RICADRA’ COMUNQUE SULLE TASCHE DEI CITTADINI
E per quanto riguarda l’imposta tanto temuta? Nel decreto è presente anche quella, ma la tassa – spiega il decreto – riguarda solo quegli impianti con potenza superiore ai 12 kw. Potenza che sostanzialmente dovrebbe riguardare una tipologia di condizionatori che si potrebbero definire a tutti gli effetti ad uso industriale.