Una nuova, terribile, ondata di violenza settaria è esplosa in Siria dopo la circolazione di un audio in cui un druso avrebbe imprecato contro il profeta Maometto. La notizia ha generato una furia collettiva che ha scatenato un assalto contro i drusi: 13 persone sono morte negli scontri nati quando, nella notte, è stato preso d’assalto il sobborgo di Jaramana, vicino a Damasco, una zona a maggioranza drusa e cristiana.
Tensioni tra minoranze
I combattimenti rappresentano l’ennesimo episodio di violenza settaria mortale in Siria, dove i timori tra le minoranze si sono acuiti dopo che i ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), guidati da Ahmed al-Sharaa, hanno spodestato l’ex leader Bashar al-Assad a dicembre, insediando il proprio governo e le proprie forze di sicurezza. La tensione era già aumentata a marzo, con l’uccisione di centinaia di alawiti in quello che è sembrato un atto di vendetta per un attacco compiuto dagli alleati di Assad.
L’assalto a Jaramana
Gli scontri sono iniziati nella notte, quando uomini armati provenienti dalla vicina città di Maliha e da altre aree sunnite hanno fatto irruzione a Jaramana, a sud-est della capitale. Secondo i soccorritori locali, i combattimenti, con armi di piccolo e medio calibro, hanno provocato 13 morti. Tra le vittime figurano anche due membri del Servizio di sicurezza generale della Siria, una nuova forza composta per lo più da ex ribelli, secondo quanto riferito dal portavoce del ministero degli Interni, Mustafa al-Abdo.
Abdo ha negato che uomini armati abbiano attaccato la città, sostenendo invece che gruppi di civili, esasperati per la registrazione vocale, abbiano inscenato una protesta sotto il fuoco dei drusi. Il Ministero degli Interni ha dichiarato che è in corso un’indagine sull’origine dell’audio e ha invitato alla calma, esortando i cittadini a non lasciarsi trascinare in episodi di violenza o danneggiamenti.
Appello alla calma dalle autorità
In una nota, il ministero ha sottolineato che le autorità stanno seguendo “la circolazione sui social media di una registrazione audio contenente gravi insulti” contro Maometto. “Sono in corso le indagini per identificare l’autore della registrazione e assicurarlo alla giustizia”, si legge nel comunicato, che richiama alla necessità di mantenere l’ordine pubblico e di evitare comportamenti che possano minacciare la sicurezza o la proprietà.
Per scongiurare un’ulteriore escalation, gli anziani drusi si sono incontrati con le forze di sicurezza, secondo una fonte siriana. “Le offese contro il nostro Profeta rappresentano solo chi le ha pronunciate e sono respinte da noi e da tutta la società”, ha dichiarato il leader religioso druso Sheikh Yousef Jarbou, invitando le comunità a resistere ai tentativi di fomentare divisioni.
I drusi tra autodifesa e isolamento
La guerra siriana, durata quasi 14 anni, ha frammentato il Paese in varie zone d’influenza. I drusi, minoranza araba che professa una religione derivata dall’Islam, si sono armati per difendere le loro città. La nuova leadership islamista di Damasco ha chiesto che tutte le armi passino sotto il suo controllo, ma i combattenti drusi si sono opposti, accusando il governo di non essere in grado di proteggerli dai gruppi ostili.
I leader drusi hanno accusato il governo di non aver saputo prevenire l’attacco di oggi, martedì 29 aprile, e hanno avvertito che l’esecutivo dovrà rispondere di eventuali future ritorsioni. Intanto Israele ha dichiarato di essere pronto a intervenire per proteggere i drusi, presenti sia in Siria sia nelle alture del Golan, territorio sottratto alla Siria durante la guerra dei Sei Giorni del 1967.
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