Dopo svariate ore la situazione di tensione alle Novate sembra essere rientrata. Dalla mattinata di oggi, 15 aprile infatti si sono verificati gravi disordini che hanno provocato una rivolta in una sezione. Dapprima alcuni detenuti avrebbero incendiato svariati materassi, altri poi si sono barricati all’interno della sezione. A fronteggiare la situazione, gli agenti della penitenziaria intervenuti con scudi e caschi antisommossa, con loro colleghi provenienti da altre province.
Dopo alcune ore la sezione è stata aperta e i protagonisti dei disordini sono stati prelevati. Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito, fa sapere il sindacato Sappe. Alcuni detenuti, responsabili dei disordini, saranno trasferiti. Secondo quanto si apprende, spiega l’Ansa, un detenuto albanese era stato messo in isolamento. E oggi, un gruppetto di connazionali, ha dato vita ai disordini. Al rientro della situazione sarebbero sette le persone finite in isolamento.
«Ero libero dal servizio e mi hanno richiamato per quanto stava accadendo». Lo spiega Salvatore Raneri, poliziotto penitenziario e delegato provinciale del sindacato Sappe che commenta i disordini avvenuti nella casa circondariale. «Una volta entrati nella sezione li abbiamo chiusi nelle celle uno ad uno, successivamente abbiamo portato al piano terra gli otto protagonisti della rivolta i quali poi sono stati presi in consegna da colleghi di Parma, Ravenna e Rimini che li hanno trasferiti in altre carceri».
«Il motivo della rivolta – fa sapere Raneri – sarebbe da ricercarsi nell’isolamento di un detenuto albanese, misura alla quale gli altri volevano opporsi. Da un anno e mezzo la situazione è peggiorata e siamo arrivati a 550 detenuti, molti dei quali appartenenti alla categoria di quelli che creano più problemi. Chiediamo quindi il loro allontanamento dalle Novate».
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