ROMA, 15 APR – “Dopo qualche mese” furono associate le due scomparse, quella di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori, “i motivi erano la giovane età, poi c’era una foto in casa Gregori che ritraeva Mirella ed Emanuela vicine in una udienza papale e poi perché il sentore iniziale degli investigatori era quello della cosiddetta tratta delle bianche”.
Lo dice, audito dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse delle due minorenni, il generale Mauro Obinu, all’epoca dei fatti capitano del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma che, come ha ricordato lui stesso, aveva “competenza per i sequestri di persona e i grandi reati contro il patrimonio come le estorsioni”.
“Mi chiedete una valutazione personale – ha quindi detto Obinu rispondendo alle domande della Commissione presieduta dal senatore Andrea De Priamo – : io all’epoca iniziale delle indagini e mi riferisco fino alla comparsa di questi disturbatori di messaggistica, l’Amerikano, Pierluigi, Mario, il fronte Phoenix, il Turkeh, prima di tutta questa roba, io mi ero fatto terra-terra l’idea che la ragazzina fosse stata presa, con l’inganno magari, per motivi sessuali. Questa mia convinzione, basata anche sull’esperienza di qualche mio vecchio collaboratore dell’epoca, marescialli che avevano vissuto la grande criminalità romana degli anni ’70, ’80, erano le considerazioni che in ufficio si facevano ma senza trascurare nessuna pista”.
“Poi – ha proseguito l’ex carabiniere – l’avvento di quelli che io ho chiamato disturbatori, hanno creato una cappa informativa che non poteva e doveva essere trascurata, tant’è che vi erano della affascinanti piste da perseguire. Ecco allora che io stesso mi sono calmierato e mi sono detto, allora è possibile che si tratti di un intrigo internazionale, attesa anche la cittadinanza vaticana di Emanuela, il fatto dell’attentato al Papa del 1981, cioè si era in un contesto in cui ci poteva stare questo sequestro a fini non personali.
Adesso dopo tanti anni – ha però aggiunto – sono tornato alla mia sensazione primigenia, cioè una cosa bruttissima di natura sessuale ma sono mie valutazioni”. Obinu ha anche definito il caso “un grande insuccesso investigativo”. (ANSA)