Il gup di Roma ha rinviato a giudizio Andrea Pacileo, psichiatra in un ospedale romano, e il narcos albanese Elvis Demce accusati di concorso in corruzione, falso ed evasione
Il dirigente medico, secondo l’atto di accusa dei pm della Dda Mario Palazzi e Francesco Cascini, ”con stabile asservimento delle sue funzioni all’interesse personale e illegittimo di Demce riceveva in più occasioni dallo stesso, capo di una associazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso, somme di denaro (tra cui, nella misura di 200/300 euro, plurime dazioni in occasione di ogni appuntamento), al fine di redigere consulenze compiacenti per indirizzare le autorità giudiziarie competenti ad esprimere un parere favorevole per la scarcerazione e il collocamento agli arresti domiciliari per poter seguire uno specifico piano terapeutico presso strutture autorizzate”.
Secondo l’accusa il medico avrebbe dato la disponibilità per visite nell’ospedale dove lavorava ”per ottenere permessi per uscire dal luogo di detenzione e consentire così a Demce di incontrare sia all’interno che all’esterno” del nosocomio ”complici con i quali discutere e organizzare la prosecuzione delle attività delittuose”.
L’accusa di procurata evasione contestata a Pacileo riguarda una quindicina di episodi, tra giugno e dicembre 2020. Insieme al medico e a Demce andranno a processo altre due persone per accesso abusivo a sistema informatico e falso. La prima udienza è fissata per il prossimo 10 giugno davanti alla seconda sezione.
www.romatoday.it