di Armando Manocchia – Rivolgendosi alla platea dei repubblicani durante la cena del Comitato Nazionale del Congresso che si è tenuto a Washington, per rivendicare la sua scommessa sui Dazi, il Delirio di Onnipotenza a stelle e strisce ha detto che i Paesi colpiti dalle tariffe “muoiono dalla voglia” di fare un accordo. E ha aggiunto: “Vi dico che questi paesi ci stanno chiamando per baciarmi il culo”.
La presidente pro-tempore del Consiglio forse non vede l’ora, visto che ha già fissato l’incontro per il 17 aprile.
La domanda sorta spontanea a mia zia Carolina è: La Sora Meloni, asseconderà i desiderata del tycoon? Chissà. Chi vivrà vedrà. Certo è che, se va per difendere gli interessi europei – cosa che non le compete e sarebbe ‘prostituzione politica’ – è probabile che si arrivi al “kiss my ass”.
Se invece va per l’Italia, è probabile che non si genufletta. O meglio, io auspico e le auguro di no. Anche perché gli Usa hanno bisogno di noi più di quanto noi ne abbiamo di loro.
Ma alla Sora Meloni mi permetto di suggerire – poi faccia come crede – di sorprendere il magnate intavolando una volta per tutte il discorso su due punti fondamentali legati tra loro e che legano l’Italia mani e piedi agli Usa con il cappio al collo. Ridiscutere, cioè ritrattare il Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947. Alienare, cioè debellare o quanto meno delocalizzare altrove tutte le basi militari Usa con arsenali nucleari o meno presenti sul territorio italiano.
Se la Sora Meloni pone per primi questi due argomenti, sono pronto a scommettere anch’io che per l’Italia non ci saranno più Dazi con gli Usa.
Armando Manocchia