Giorgia Meloni e i “Manifesti”

Meloni

di Augusto Sinagra – Come ha ricordato il Ch.mo Prof. Leonardo Cannavò, di “MANIFESTI di Ventotene” del 1942 ne furono elaborate diverse versioni. I deputati e senatori del PD (e relativi “sottopanza”) non hanno mai letto nessuna di tali versioni e, come è proprio loro connaturato, sproloquiano in proposito, danno aria alle tonsille.

Da giovane ebbi la ventura di conoscere Ernesto Rossi che mi dette la sua – ricambiata – amicizia fino alla sua morte avvenuta nel febbraio del 1967. Più volte mi parlò del suo soggiorno a Ventotene dove era “ospite” del Governo, ma non detenuto. Così pure Spinelli e Colorni.

Nel corso di una delle nostre lunghe conversazioni Ernesto Rossi mi disse che in realtà egli non si riconobbe più in nessuna delle differenti “stesure” del famoso “Manifesto”, e che aveva abbandonato ogni suo interesse per la immaginata Europa federale, lasciando che Altiero Spinelli ne assumesse l’intera “paternità” (obliterando anche il coautore Eugenio Colorni).

Nel merito della “bagarre” provocata in Parlamento dalla sinistra “Sinistra”, bisogna pur dire che la Meloni ha detto cose giuste e condivisibili. Salvo che, come sempre, la Meloni predica bene ma razzola male.
Avrebbe ben potuto (la Meloni), parlando di “Manifesti” e di Europa, ricordare anche il quasi coevo “Manifesto di Verona” del 14 novembre 1943 che, tra l’altro, esprimeva il principio programmatico di creare in Europa una “Comunità di Nazioni sovrane”. Avrebbe potuto ricordarlo e non l’ha fatto.

Il coraggio chi non lo ha non se lo può dare. E meno ancora la verità politica e l’onestà intellettuale.

Prof. Augusto Sinagra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *