Criticare la dittatura del partito rivoluzionario e l’abolizione della proprietà privata è un comportamento “fascista”
Almeno questo è il pensiero elaborato da Roberto Speranza – ma non solo – dopo che Giorgia Meloni ha sviscerato alla Camera il manifesto di Ventotene dalla sinistra portato in pompa magna in piazza del Popolo nel corso della manifestazione di Michele Serra per l’Europa.
(dal manifesto di Ventotene: “La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio”, ndr)
“La Meloni chiude il suo intervento in aula con una strumentale e inaccettabile invettiva contro il Manifesto di Ventotene. Dobbiamo chiamare le cose con il loro nome. Cosa è questa se non apologia del fascismo?”, si chiede l’ex ministro della Salute su X.
Come detto, però, non è il solo. Elly Schlein, da novella partigiana pacifista, scomoda addirittura la costituzione – dove però la proprietà privata è difesa e garantita – per insultare ancora una volta il presidente del Consiglio. “Non si permetta mai più di oltraggiare la memoria di Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Ernesto e Ada Rossi, Eugenio Colorni, se siamo qui a discutere in un Parlamento democratico è grazie a persone come loro. Dice che quell’Europa non è la sua. E allora le chiedo se la sua Italia è quella della Costituzione perché sono gli stessi antifascisti che l’hanno scritta. E stiamo ancora aspettando che si dichiari antifascista pure lei”.
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La Meloni chiude il suo intervento in aula con una strumentale ed inaccettabile invettiva contro il Manifesto di Ventotene. Dobbiamo chiamare le cose con il loro nome. Cosa è questa se non apologia del fascismo? pic.twitter.com/NxzK1wM0DN
— Roberto Speranza (@robersperanza) March 19, 2025